1. La troia di mio zio 2 - abusata dai muratori albanesi


    Data: 08/09/2018, Categorie: Trans Autore: mipiaceilcazzo

    ... sborra?” aggiunse rivolgendosi a Luciano. La ragione mi diceva di arrabbiarmi per i modi volgari in cui si rivolgeva Adrian, invece la troia aveva completamente preso il sopravvento e si eccitava sempre più . “Ancora non ha il culo sfondato, non ha preso tanti cazzi per questo è così affamata. Ed è davvero una pompinara insaziabile, golosa di cazzo e di sborra” rispose Luciano che poi per un attimo cambiò discorso parlando con Adrian e Igli dei lavori che avrebbero dovuto fare. Poi all’improvviso si alzò e mi disse “Io devo tornare subito in officina, ora Adrian, Igli e Adam ti riaccompagnano a casa con la loro macchina. Mi raccomando, fai la brava…”. Ero sorpresa e intimorita ma non feci in tempo a dire nulla, Luciano era già in macchina pronto ad andarsene. Realizzai che ero sola, agghindata da gran troia, con quei tre muratori albanesi, con i due più anziani le cui intenzioni erano evidenti. Mi sentivo persa, anche se non potevo nascondere a me stessa una crescente eccitazione. La voce di Adrian mi riportarono alla realtà “Muoviti troia, andiamo che ti portiamo in macchina” mi disse tirandomi per un braccio per farmi alzare. Goffamente mi alzai e, anche a causa di quella mossa, stavo per perdere l’equilibrio ma da dietro le spalle Adrian mi afferrò con decisione, cingendomi intorno alla vita. MI tirò verso di se, facendo bene in modo che il mio culetto andasse ad aderire contro la sua patta. Aveva il cazzo già duro e sembrava anche decisamente grosso, mi strinse più ...
    ... forte per farmelo sentire meglio, mentre mi sussurrava “Ti piace il mio cazzo? Se fai la brava te lo faccio provare”. Poi sentì che mi leccava e mi mordicchiava l’orecchio e non riuscì a trattenere un mugolio. Adam, intanto, era arrivato con la macchina e ci invitava a salire, Igli mi aprì lo sportello invitandomi a salire dietro e mentre cercavo di entrare in macchina mi palpava le chiappe. Pur un po’ impaurita non riuscivo a trattenermi, sentire quelle mani callose e maschie sulle mie chiappe mi provocava brividi di piacere e senza rendermene conto non riuscivo a trattenere dei sospiri di evidente eccitazione. “Questa è proprio una cagna in calore – disse Igli rivolto ad Adrian – guarda come si dimena e come geme, è affamata di cazzo”. Entrai in macchina e Igli e Adrian vennero a sedere dietro con me, mentre Adam guidava, mi ritrovai in mezzo a loro , sentivo le loro mani su di me, il loro respiro affannoso su di me, i pantaloni della tuta e i pantaloncini non mascheravano certo la loro evidente eccitazione, ero completamente in loro balia e i loro toni sempre più volgari mi facevano ampiamente capire il trattamento che mi avrebbero riservato. Ma il timore e la preoccupazione erano sopraffatti dal desiderio e dall’eccitazione, mi sentivo una lurida cagna e la cosa mi mandava in estasi. In un attimo realizzai che era inutile tentare di resistere e di ribellarsi (e tra l’altro non lo volevo), così decisi di lasciar esprimere la puttana che aveva ormai preso il sopravvento. In un ...
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