ICO “Tribute” - Il Castello nella Nebbia
Data: 22/09/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti
... Ico, il quale non aveva il coraggio di guardare quanto si stesse avvicinando alla sua destinazione. Il momento era arrivato. Spostato altri due idoli grazie alla spada, il gruppo entrò in un’enorme sala, le cui pareti erano ricoperte di sarcofagi di pietra, incastrati dentro a delle nicchie, ricoperti da simboli antichi. Il ragazzo venne preso dal panico. Se fino a quel momento aveva mantenuto un basso profilo, così cominciò a dimenarsi e implorare. Ma, ancora una volta, non servirono a nulla le sue preghiere. I cavalieri aprirono uno dei tanti sarcofagi: “Non essere arrabbiato con noi. È per il bene del villaggio.” disse uno degli uomini al ragazzo, prima di chiudere il coperchio alle sue spalle, lasciandolo solo. Abbandonato. Al buio. Ico non ebbe nemmeno la forza di replicare o di piangere ulteriormente. Per lui era finita. Sarebbe stato schiavo dell’oscurità, non avrebbe mai più rivisto la luce del sole. Sarebbe morto in solitudine. E questi pensieri si concretizzavano sempre di più, mano a mano che i cavalieri si allontanavano, il rumore dei loro passi si faceva sempre più lieve e infine il silenzio. Poi tutto cominciò a tremare. Ico alzò la testa cercando di capire cosa stesse succedendo dall’unico foro della sua prigione: la stanza stava cambiando. La porta dalla quale era entrato stava scomparendo verso il basso, nel pavimento, e delle scale si abbassarono dal soffitto toccando terra. Sembrava essere tutto parte di un gigantesco meccanismo, tanto grande da far tremare ...
... tutta la sala. Ico sentì uno scossone. Il suo sarcofago! La base su cui era posto si stava sgretolando! Quella fievole scintilla di sopravvivenza che era rimasta in lui divenne un fuoco ardente: poteva farcela! Il ragazzo fece quanta più pressione poteva verso il basso. Strattonando, spingendo, scuotendo, tirando. La pietra era pesante, lui era praticamente uno scricciolo, ma in corpo aveva una forza di vita tale che servì a sbilanciarlo. Ico sentì la sensazione di vuoto allo stomaco che si ha quando si sta cadendo. Lanciò un urlo di sorpresa e di sforzo, mentre il suo sarcofago cadeva a terra e si rompeva. Ico venne sbattuto fuori dall’impatto e la botta contro la dura pietra lo fece svenire. Mentre il tremore si affievoliva, il ragazzo era inerme. Il sogno era estremamente vivido. Ico stava percorrendo una scalinata addossata al muro interno di quella che sembrava una torre. Le finestre diroccate di fronte a lui mostravano un cielo nero e illuminato da fugaci lampi. I tuoni squarciavano l’aria e il vento scompigliava i capelli neri del ragazzo e le bende che aveva in testa. Quelle bende che tanto inutilmente avevano cercato di celare le sue corna da piccolo e che, con il tempo, si erano lacerate e bucate al loro crescere. Ico guardò a sinistra, scorgendo una gabbia di metallo sospesa nel vuoto. Il vento ululava tra le mura fredde, rendendo l’atmosfera ancora più spettrale. Per questo, ebbe un attimo di spavento e paura nell’osservare cosa c’era dentro la gabbia: un liquido ...