Mal d'Africa ( Alla maniera di Tibet ) Pt.4
Data: 10/09/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Hermann Morr
... sapevo solo quel che sta scritto nelle guide turistiche, ma penso che nessun escursionista abbia mai potuto vedere quel che vidi io. Una distesa di tappeti alti un dito, lampade a olio accese, drappi di seta intessuti con fili d'oro alle pareti, le mille e una notte. Gianna appena entrata aveva lasciato cadere il cardigan e si stava togliendo anche il costume sotto. " Anzi lascia fuori anche quei vestitacci tutti sudati. " Visto che ci teneva entrai nudo. C'era un tavolo con un gran samovar sopra, sedie intagliate in legni profumati, piatti gialli pieni di frutta e vaniglia, alla maniera malgascia. " Fermo là. Prima facciamo il bagnetto, poi potrai sederti a tavola. " Col fatto di essere la padrona di casa, Gianna stava diventando un attimo assillante, e inoltre nei palazzi delle mille e una notte non ci sono l'acqua corrente e il riscaldamento. C'era invece un affare sospettamente somigliante a un calderone di rame, in cui l'acqua veniva scaldata gettandoci un contenitore pieno di sassi arroventati nel fuoco. Un nebbione di vapore che non vi dico, ad ogni modo presi il posto dello scaldino e mi accomodai, per la verità mi stava un po stretto. Nuda e velata solo dal vapore, mi porse un bicchiere di the alla mela, poi mi venne dietro per lavarmi la schiena, le sue tettine mi strusciavano sulle spalle, non del tutto sode, ma comunque armoniose. Alla fine non potevo lamentarmi dell'ospitalità. Anzi, diciamolo, ero in paradiso. " Ho preparato anche il caffè, e la marmellata di ...
... rose e melograni, come ti piaceva ai nostri tempi. Se ne mette in bocca un cucchiaino, poi si beve il caffè amaro, vedrai. " Nel parlare aveva scostato i capelli per poter appoggiare la guancia alla mia, affettuosa tutto d'un tratto. " E dopo esaudirai tu un desiderio mio... " Per non lasciare dubbi sul desiderio, aveva spostato una mano davanti, riusciva a essere delicata quando voleva, era scesa fino a cercare in mezzo alle gambe. " Uh ! Galzum. " " No, guarda, è normalissimo. " - le risposi - " Non ha neanche la cappella violacea, ma tu non ti preoccupare. Piuttosto, per me, se ho capito come funziona, non cambierà nulla. Come con l'Angelo, un breve attimo di respiro, poi indietro nel purgatorio come prima. " " Ma infatti io agisco per il mio piacere, mica per te. Sono Djinn.. " " A posto. " Ritirò bruscamente la mano e mi fece asciugare. Sinceramente questo suo modo di offrirsi e sottrarsi, alternare affetto e freddezza, cominciava a darmi fastidio, era come se ragione e sentimenti dentro di lei non riuscissero a mettersi d'accordo. Mi accomodai al tavolo col desiderio di arrivare a una decisione, catturarla una volta per tutte e non lasciarla più allontanare. Avevo lei davanti nuda, e non faceva nulla per celarsi, alla mia sinistra la caverna si apriva come una finestra panoramica sulla Baia del Tavoliere. Non sapevo dire quale fosse tra le due la vista più bella, la frutta l'avevo solo assaggiata, ma avevo dovuto sorbirmi con pazienza tutta la cerimonia del caffè, lei ci ...