Mal d'Africa ( Alla maniera di Tibet ) Pt.4
Data: 10/09/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Hermann Morr
... teneva troppo. Appena possibile mi allontanai dal tavolo, c'erano dei sofà, mi misi invece seduto a gambe incrociate sul tappeto più folto. Sarebbe stato il momento ideale per pronunciare una qualche frase memorabile, ma la Djinn non ne lasciò il tempo, in meno di un attimo mi trovai la sua lingua in bocca e le sue gambe avvolte attorno al mio bacino, come Shiva e Shakti. La strinsi e non l'avrei più liberata neppure se si fosse trasformata in spira di fumo o carbone ardente, lei con la punta della lingua premeva il mio palato costringendomi a respirare col naso, la sua vagina era un guanto prensile stretto attorno al mio lingam, sentivo un sapore dolce nel fondo della gola. Mi spinse, voleva cavalcare, mi stesi, ma continuavo ostinato a tenerla ferma per le chiappe e spingevo anche io in su. I capelli le erano ricaduti sul volto, ma intravedevo i cerchi perfetti delle iridi nere, le mani erano diventate del tutto simili agli artigli dei rapaci, li affondò di prepotenza nei miei pettorali, un serpente catturato dal falco. Avrebbe potuto aprirmi il petto, strappare il cuore e divorarlo, io non mi sarei opposto, voglio dire, fossimo immortali.. ma non lo siamo.. e allora tanto vale. Quella maniera, tempo, luogo, mi sarebbero andati bene, ma sapevo che non l'avrebbe fatto, e continuavo a colpire, avrei voluto venire più volte, ma lei non lo permetteva, la sua vagina riusciva a strizzare la base e chiudere il canale. Tutto quel trambusto aveva svegliato il serpente Kundalini, ...
... non è una immagine simbolica, sembra davvero di avere un serpente nella pancia, duro, che si muove spostando la carne e gli organi per farsi strada. E quando arriva alla fronte, dove sta il terzo occhio, si crede che succedano cose meravigliose, ma sti cazzi, era come se mi avessero spinto a forza un palloncino su per le narici e lo gonfiassero con una pompa. Sarebbe esploso quel pallone dentro la mia fronte ? Non aveva importanza, io badavo solo a tenere stretta Gianna, e la sentii alla fine tremare, poi rilassarsi e lasciarmi esplodere dentro di lei. Tutto era tornato normale, Gianna aveva lasciato la presa e si era lasciata cadere sul mio petto, per curare i graffi con la sua bocca. " Resta dentro.. Rimani fermo dentro.. E ascolta. Immagina un mare, come quello la fuori. La superficie è percorsa da grandi onde, e quelli sono i sentimenti. Sembrano enormi, ti travolgono, ti portano con loro, ma durano poco, e quando un'onda si è esaurita sarai preso da un'altra, che ti porterà da un'altra parte. Sotto la superficie invece abbiamo le correnti profonde, di cui puoi accorgerti solo quando le onde sopra sono calme. Queste correnti sono le emozioni, sono la vera essenza, e se non hanno forza hanno durata. Alcune possono vivere per sempre. In questo mare voi Mortali siete i pesci, potete scendere negli abissi, potete liberarvi dai capricci del sentimento e arrivare a rimanere voi stessi, amare, ricordare per sempre. Noi Djinn invece siamo uccelli marini, voliamo nell'aria sopra il ...