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Tranello
Data: 10/09/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: samas2
... mangiamo qualcosa. Comincio a tranquillizzarmi. Però l’atmosfera è stranamente elettrica. Parliamo del più e del meno, ma la conversazione viene da loro abilmente diretta, su argomenti di sesso, di donne sposate che cercano avventure. Mi sento chiamata in causa, ma glisso. Mi chiedono anche di mio marito, ridendo maliziosamente. Io, sorrido, imbarazzata. Capisco, sempre più inquieta, che del mio corpo, non godrà solo Nicola, ma, non so come uscirne fuori. Provo ad alzarmi e dico che devo andare, che si è fatto tardi. Mi rispondono che non è più possibile, e mi costringono a rimanere seduta. Mi colpisce l’atteggiamento di Nicola, ora non ho più dubbi, per nulla romantico, ma strafottente, arrogante Sono turbata, ma ecco che subentra la rassegnazione, che sfocia in eccitazione. Una sorta di attrazione della vittima per il suo carnefice. Insomma la sindrome di Stoccolma. La mia camicetta di seta bianca contiene a stento le mie belle mammelle, tanto che, i bottoni sembrano sul punto di schizzare via, e i capezzoli turgidi si disegnano in rilievo, sulla stoffa leggera.I due uomini, mi guardano il seno, ridacchiando fra loro.Comincio a sudare e la camicetta si bagna sotto le ascelle.Percepisco l’odore del mio sudore, acre per la tensione.Sono oggetto di attenzione anche le mie gambe abbronzate e i piedi, stretti nei sandali. Sento il cuore che batte più veloce e il respiro diventa affannoso e si trasmette ai seni che si innalzano e abbassano. Ormai i due sono sulla preda, e non ho ...
... scampo. Si avvicinano a me. Mi investono con la loro libidinosa voglia. Mi palpeggiano le tette da sopra la camicetta e mi baciano la bocca, il collo, i piedi. Mi sto eccitando sempre più, mio malgrado. La figa è umida e temo di bagnare la gonna. Sono rigida, da principio. Franco mi passa le mani fra le cosce fino a sentire le mutandine bagnate di umori. Ne aspira il profumo dalle sue dita, assorto, inebriato. L’uomo, sa che sono cotta a puntino, vittima sacrificale, pronta per essere immolata sull’ara del sesso. Sento che sto cedendo.Franco e Nicola decisamente mi spingono, attraverso una stretta scala di pietra, al piano superiore, fino ad una stanza, pavimentata con un parquet a spina di pesce, arredata con un letto in ferro battuto, un po’ demodé, un comodino di legno, nulla di più. C’è odore di antico, ma non sgradevole.Le persiane sono accostate, e il sole del caldo pomeriggio filtra fra le stecche. Il pulviscolo danza indifferente. Sudo, e non tanto per il caldo.“Ora fai quello che ti diciamo, senza storie. Urla pure, se credi”, mi dice Nicola, “questo posto è isolato, e nessuno potrà sentirti . Ma penso, che troia come sei, alla fine ti piacerà il trattamento.” Sto cominciando a gustare di essere in loro potere.Mi ordinano, con un tono che non ammette repliche, di spogliarmi in corrispondenza delle lame di luce, che filtrano dalle persiane. Loro mi guardano. Franco, in particolare, mi valuta, lanciando segni di assenso a Nicola.Mi toccano le grosse tette naturali, mi ...