42. i nuovi vicini - continua
Data: 11/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Sergioone61
Purtroppo dopo gli episodi narrati nel precedente racconto sono stato molto fuori per lavoro. Quindi non ho avuto modo di seguire le vicissitudini dei miei due giovani e infoiati vicini.
La scorsa settimana però ero finalmente a casa. Stanchissimo, dopo un lungo giro che mi ha portato in Francia, Spagna, Grecia ed Israele. Sono rientrato giovedì sera e venerdì sarei rimasto a casa a recuperare un po’ di energie.
Venerdì mi sono svegliato tardissimo, tipo alle 11:00, e solo perché è venuta la signora che si occupa delle pulizie.
Ho fatto una lunga doccia e poi sono uscito così la signora poteva lavorare senza impicci.
Ho preso la bici e me ne sono andato al Vondelpark che è molto carino e frequentato, inoltre ci sono ottimi caffè dove mangiare qualcosa. E così ho fatto. La temperatura mite di inizio luglio invita e godere del caldo sole. Dopo aver oziato per un po’ su un prato riprendo la bici e me ne torno a casa.
Svoltato l’angolo praticamente quasi investe il giovane Mark, che accanto all’ingresso di casa sta caricandosi in spalla la sua bicicletta.
“Scusa Mark! C’è mancato poco ..”
“Ciao Sergio? Vero. Nessun problema. Tranne il dover tutte le volte trascinare la bici di sopra!”
“Ma non avete il sottoscala?”
“Purtroppo no, per cui le teniamo all’ingresso accanto alla scala…”
“Ma senti se vuoi puoi lasciare la bici nel mio sottoscala, c’è un sacco di spazio…..”
“Ma non voglio disturbarti quando poi devo prenderla…”
“Ma che dici! Ti do’ ...
... una copia delle chiavi così puoi prenderla quando meglio credi.”
“Sul serio? Ma ti fidi?”
“Certo! Come potrei non fidarmi di un bel giovane con quel sorriso!”
Arrossisce appena al complimento, ma sorride ancora di più.
“Vieni seguimi.”
Scendo nel sottoscala apro la piccola porta in legno e accendo la luce.
“Non far caso al disordine, questa è diventata una specie di discarica della roba che non mi entra in casa…”
Sorride. “Vedessi il nostro sottotetto! Ormai è quasi due mesi che siamo qui e non abbiamo ancora svuotato tutti gli scatoloni del trasloco.”
Gli indico dove lasciare la bici. Poi sfilo la chiave dal portachiavi e gliela consegno.
“E tu?”
“Non preoccuparti ne altre copie in casa.”
Usciamo, mi saluta con un energica stretta di mano ringraziandomi moltissimo per la soluzione bici.
Poi ci avviamo ognuno verso la propria casa.
Ormai è sera e sto preparando la cena, quando sento suonare il campanello, scendo le scale e aperta la porta mi trovo davanti il padre egiziano dei miei due giovani amici.
“Buonasera. Mi chiamo Hussein al Hashem (o così mi sembra di aver capito!), il padre di quel maleducato, scansafatiche di Mark, che asserisce di aver avuto da lei il permesso di riporre la bicicletta nel suo sottoscala.”
Stringo la mano tesa, che ė grande e forte, rido alla strana presentazione.
“Molto piacere sono Sergio, e suo figlio ė tutt’altro che maleducato, e le ha detto la verità.
Ma la prego si accomodi non stia sulla ...