1. Diario piccante di... Aida


    Data: 12/09/2018, Categorie: Lesbo Trans Autore: Senovermiglio, Fonte: RaccontiMilu

    ... ambigue, nonostante sono sempre stata io ad avere il ruolo di regista nella coppia e sotto le coperte.Avevamo molti interessi in comune, andavamo in bici insieme, ci truccavamo a vicenda, patite per lo shopping e appassionate del buon vino e delle cenette �snob� nonostante l�età. Amanti dei cavalli frequentammo anche un corso di equitazione per un periodo della nostra storia, fin quando un giorno tutto finì. Me lo disse un freddo giovedì sera, dopo che, come sempre, l�avevamo fatto rotolandoci e coccolandoci nel letto tra le lenzuola che accarezzavano i nostri corpi nudi ormai stremati dalla passione. Non fu un vero e proprio addio, fu più come un �arrivederci�. Ognuna per la propria strada, per un po�, senza mai perderci definitivamente di vista. Senza pensarci troppo, con delicatezza e scioltezza delle menti, con libertà di fare ciò che si voleva. Mandarci qualche messaggio di tanto in tanto, rivederci per qualche cenetta a lume di candela, anche se saltuaria, che ci riaccendeva, per qualche sera, come due piccioncine. Ero sempre più cotta di lei e Barbara lo sapeva. Quando la situazione le divenne sconveniente decise di non farsi sentire più. Di sparire. Non rispondeva neanche più ai messaggi. Ero in preda alla disperazione più buia�L�unica scappatoia da quella becera depressione che mi teneva tra le braccia la trovai nel vino, quel buon vino che bevevamo insieme. Ne bevevo molto a casa, ne consumavo molto quando uscivo. Trovai delle osterie che ne vendevano a prezzi quasi ...
    ... stracciati. Ed ogni sera mi rifugiavo nella mia ormai solita nube rossa, un�aura di malinconia mista a fallace allegria mi coccolava e mi sbatteva, mi dilaniava dall�interno ma mi appagava. Era ormai una routine.Una sera, però, accadde qualcosa di veramente strano. Seduta al bancone della locanda bevevo del vino, come al solito, osservando gli altri felici avventori giocare a carte o a carambola. Una ragazza, visibilmente più grande di me anche se non di molto, si sedette accanto a me e ordinò un cocktail. Quale cocktail? Beh, non che ricordi molto! Insomma la guardavo forse con molto interesse anche se non me ne accorsi, non riuscivo a far finta di nulla. Mora, capelli lunghi, seno prorompente e alto, abbondante, fisico mozzafiato. Viso addolcito, occhi scuri, naso a leggermente a punta ma ben proporzionato al viso e alla fronte incorniciata da qualche ciocca di capelli. Insomma, �Troppo perfetta per essere una donna naturale� pensai fra me e me. Continuavo a guardarla, a fissarla, ad ammirarla. Credo che se ne accorse, mi sorrise. Girai subito il viso verso la parte opposta come risposta incondizionata a quel sorriso e sperai che non fosse vero, che non m�avesse notato, che quel sorriso era stato una semplice immaginazione.Restai così girata a sorseggiare il vino per un po�, sguardo perso e pensieroso �ammesso che il grado alcolico mi permettesse ancora di pensare- .Ad un tratto una voce femminea e sensuale si fece strada tra i miei capelli fino a penetrarmi nell�orecchio. ...