1. Ritorno a casa


    Data: 12/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: euforos, Fonte: RaccontiMilu

    �Vorrei.. stare sempre così avere cose pratiche in testa/ i soldi per mangiare i dischi i videogiochi e basta�. Cantavo nella mia mente riverso sul letto e mi chiedevo perch&egrave per me non fosse la stessa cosa, perch&egrave non mi bastasse così poco per essere felice. No, avevo sempre avuto bisogno di più, di emozioni più forti e le avevo cercate a lungo girando per l'Europa, dormendo sulla nuda terra e assaporando il contatto con la Natura. Avevo sperato di aver terminato la mia ricerca nel piacere donatomi dalle ragazze affascinate dalla mia figura di viaggiatore e avventuriero, dai miei silenzi per loro così carichi di misteri. Ma non era mai così, ogni nuova scoperta si rivelava effimera e mi portava a ricominciare a cercare, a godere di ogni attimo ma senza mai provare una soddisfazione duratura.Così decisi di tornare a casa. In quattro anni di vagabondaggi avevo finalmente realizzato che muovendomi e correndo non cercavo la mia realizzazione ma scappavo da me stesso.Tornare nel proprio paese dopo anni di assenza ha sempre del surreale, un sentimento dato dalla sensazione che tutto &egrave ancora uguale ma al tempo stesso diverso. Le persone sono quelle che conoscevo ma non mi riconoscono più, sarà per la barba o forse perch&egrave quando ero andato via non sapevo chi fossi e camminavo per la strada a testa bassa mentre adesso so chi non sono e questo &egrave già molto di più rispetto alla maggior parte delle persone che conosco. O forse ancora perch&egrave ...
    ... finalmente ho un motivo per essere qui.Mi alzai dal letto sospirando ed eseguii il saluto al sole per sei volte, mi vestii e scesi in strada. Erano le otto di sera quando entrai nel bar, la puntualità era sempre stata una cosa di cui andavo fiero. Mi sedetti da solo al bancone e attesi. Erano passati solo dieci minuti quando entrò Greta, mi girai dall'altra parte aspettando che fosse lei ad individuarmi. Pochi secondi dopo la sentii avvicinarsi e mi girai accennando un sorriso.�Ciao Davide.��Ciao Greta. Sono contento che tu sia venuta nonostante sia passato così tanto tempo. Spero che tu non sia preoccupata.� Dopo di che tacqui. Avevo imparato il valore del silenzio per definire le gerarchie di una conversazione, paradossalmente &egrave molto più importante delle parole.�Allora, prendiamo qualcosa da bere?� chiese lei dopo qualche secondo.�Io prendo solo dell'acqua ma mangio volentieri qualcosa.�Ordinò e mentre lo faceva mi presi qualche secondo per studiarla. Non era cambiata molto dai tempi della scuola, era rimasta una bella ragazza col fisico ereditato dalle sedute di ginnastica ritmica e un viso da modella di copertina. E non aveva nemmeno perso quell'aria vagamente hipster con cui tentava di mascherare le proprie insicurezze. Si accorse che la guardavo ma non distolsi lo sguardo.�Allora che cosa hai fatto in questi anni?� domandò. �Quanto tempo &egrave che non ci vediamo?��Ho viaggiato.� risposi laconico. �Ma ora sono tornato per restare e ho un affare da proporti. Hai già un ...
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