1. Giulia


    Data: 15/09/2018, Categorie: Etero Autore: Dick1990, Fonte: EroticiRacconti

    Conobbi Giulia sui banchi di scuola. Quando le diedi il primo bacio, nel buio di un cinema, avevamo tutti e due 16 anni. 1.75, mora, fisico per costituzione atletico e una quarta di reggiseno, per me era la ragazza piú bella del mondo. Ancora ricordo il giorno in cui andammo a giocare a tennis e, dopo essersi cambiata, arrivò sul campo in terra battuta con un gonnellino bianco. Fu allora che ne rimasi stregato. Le sue gambe erano fantastiche. Lunghissime. Perfette. Per non parlare del suo seno che riempiva la maglietta della Lacoste. E il suo sorriso... il sorriso di chi sapeva di aver già vinto. Dopo una corte spietata durata settimane, Giulia divenne la mia ragazza. Ricordo i pomeriggi passati al parco a scambiarci baci e carezze, le ore al cinema senza guardare i film, e le lunghissime telefonate serali. Ricordo la prima volta che presi il coraggio e le infilaii una mano nei jeans. Le sue gambe dapprima rigide che man mano diventavano più disponibili e l'odore che lasciò sulle mie dita quando ebbi finito. Con il passare del tempo diventai bravissimo a farla godere. Stesa sul letto, con gli occhi socchiusi, Giulia si abbandonava completamente. Estasiato la guardavo mentre il suo corpo rispondeva alle mie dita che, muovendosi dentro di lei, cercavano di mandarla in estasi. Imparai a leggere le sue espressioni, i movimenti del suo corpo, il ritmo del suo respiro. Come un rabdomante cercavo conferme ai miei movimenti osservando il serrarsi delle sue labbra o il pulsare ...
    ... delle vene sul suo collo. E quando ero sicuro di aver coronato la mia ricerca, quando al mio tocco la sua schiena si inarcava o le sue gambe avevano un tremito, le mie dita acquistavano sicurezza, velocità, fino a quando un gesto della sua mano o il rossore del viso mi facevano capire che era arrivato il momento di fermarmi. Molte volte, mentre la masturbavo e godevo del suo piacere, venivo accanto a lei. Stremato dal desiderio e dalla vista di quello che facevo, non resistevo e mi liberavo senza bisogno di toccarmi o essere toccato. Altre volte era lei, ancora calda per l'orgasmo raggiunto, a cercare il mio membro. Allora, tra le sue mani affusolate, ero io ad abbandonarmi in attesa di che lei ponesse fine a quella fantastica agonia. Andammo avanti così per vari mesi fino a quando non cominciai a supplicarla di fare l'amore. Farla godere con le mani non mi bastava più. Volevo possederla, entrare con il mio corpo nel suo per affermare senza equivoci che lei era mia. Giulia però non voleva. Il suo amore per me e per il sesso sembrava incontrare un limite invalicabile nella sua verginità. Questo, insieme alla mia gelosia, diventarono motivi di liti e discussioni continue. La bellezza di Giulia ovviamente non sfuggiva agli altri. Quando uscivamo e lei metteva una gonna, ero certo che tutti desiderassero quelle gambe. Qualunque cosa lei indossasse, io la giudicavo troppo appariscente. Ogni camicetta, per quanto castigata, mi sembrava esaltare il suo seno. Vedevo gli sguardi degli ...
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