1. Momenti insopprimibili


    Data: 15/09/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Riflettendo talvolta in maniera equanime, distesa, spensierata e in ultimo spassionata, di frequente ripercorri certi istanti della tua esistenza ammonendoti e persuadendoti con una certa credenza che c’è un periodo nella vita nel quale concepisci e ponderi che tutte le cose siano disposte e in definitiva piazzate stando comodamente al loro posto, giacché hai un impiego, addirittura una famiglia, sei in grado di mantenerti, ti concedi qualche svago, hai una persona d’amare, in sostanza complessivamente procede in maniera ordinata, quieta e rilassata, dal momento che non c’è motivo alcuno per prendere in considerazione che potrebbe non proseguire in tal modo. Certo, è incalcolabile è indefinibile, tutto può indiscutibilmente accadere, perché sai bene che potrebbe sopraggiungere qualche avversità nel tuo stato di salute, malgrado ciò comprendendo la probabilità che ciò potrebbe verificarsi, quest’idea neanche la misuriamo né la quantifichiamo in nessun caso. In seguito, d’improvviso qualcheduno t’annuncia che la tua vita non sarà più come in passato per una qualsivoglia ragione più o meno dolorosa o spiacevole, sicché la tua vita sarà differente, per il semplice fatto che usualmente accade quando più l’avvenimento è decisivo d’un cambiamento radicale, poiché più tempo utilizzi nell’assorbirlo, perché così ho fatto io impiegandoci molto tempo nel farlo proprio e comprenderlo. La circostanza che ha trasformato totalmente la mia vita scompigliandola è stata desolante e penosa, ...
    ... d’un patimento celato e insidioso, molto infossato, di quelli che quando cadono fanno a stento fragore, suppergiù come una moina sul cuore, all’opposto addolorano e affliggono, perché s’intrufolano nella psiche costringendoti a snaturarti per rimanere vivo, eppure non me ne sono resa conto all’istante, talmente affaccendata nell’impostare pianificando la vita degli altri, esattamente di tutte le persone che si muovevano girando nei dintorni della mia esistenza, giacché mi sono ingegnata perché non s’angosciassero né patissero, in realtà ho svolto la tipica funzione del parafulmine, invero da polo d’attrazione dello spasimo, in quanto cercavo di mantenere salvaguardando loro dal dispiacere e dalla tribolazione. Ponderavo di compiere il fatto adeguato, opportuno e retto, in tal modo mi sono data da fare alla ricerca del loro bilanciamento e della loro stabilità interrompendo e mollando intenzionalmente la mia, sennonché il periodo di considerare la mia persona è sopraggiunto, malauguratamente, tanto da collocarmi di fronte allo specchio, d’appoggiarmi con vigore al muro per non sprofondare del tutto. E’ comparso sgarbatamente il malaugurato e odioso giorno che dovevo ruvidamente iniziare a piangere, diversamente sarei ammattita, la giornata nella quale meritavo di sbraitare con tenacia, strepitare con accanimento contro il creato, in opposizione di tutti quelli che non m’avevano compresa, quantunque fossi stata io a non dare a nessuno l’occasione di farlo. Io prendo repentinamente ...
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