1. Blade: Notti insonni


    Data: 17/09/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... trecento dollari buono se ne andò.Poi ci fu la rottura dell'impianto idraulico. Una strage.E ovviamente, l'idraulico lo dovetti pagare di tasca mia, cosa che si aggiunse ad altri 500 dollari che se ne andarono a causa delle riparazioni di alcuni mobili e del muro. E altre spese minori. In altre parole: non navigavo proprio in ottime acque.Il colpo finale, quello che mi costrinse ad agire, me lo diede una giovane. Una dell'Est Europa. Caucasica, occhi verdi, procace e capelli castani che arrivavano fino alle spalle. Indiavolata.Era una prostituta. Sul momento non volevo legami seri, ed ero un po' stanco delle storie da una notte che mi procacciavo col mio fascino da sfaccendato scapestrato. Pagare una donna per farci sesso mi pareva quindi un'ottima soluzione, nell'immediato.Io e quella tale Irina iniziammo a darci dentro sin dalla porta d'ingresso, baciandoci e togliendoci vestiti.Dovetti trattenermi dallo spogliarla brutalmente strappandole alcuni abiti ma sinceramente non fu facile. Irina aveva quel fuoco dentro che poche avevano. Non le dispiaceva scopare e sinceramente a me non dispiaceva lei. Quando arrivammo al mio letto eravamo già nudi. E lei prese l'iniziativa.Mi lasciai buttare a letto e prese a succhiarmelo in modo sopraffino. Era brava ma sapeva anche moderarsi. Iniziava, si fermava, continuava, si fermava. Una torturatrice espertissima. Io ricambiai con un lavoro di lingua da manuale sui suoi seni.Dato che non ero sicuro per quanto riguardava malattie veneree e ...
    ... simili (e non intendevo semplicemente mettere alla prova il mio fattore rigenerante con simili patologie) decisi di evitare i contatti non protetti con l'intimità di irina, la quale stava ampiamente provvedendo che la sua vulva fosse degnamente pronta e lubrificata.La penetrai affondandole dentro. La slava mi graffiò la schiena, non con rabbia ma con passione non simulata mentre sussultava a ogni mio colpo sospirando e imprecando in inglese e in un'altra lingua che non avrei saputo riconoscere.Cambiammo posizione con lei sopra e mi piantò le unghie nel petto mentre io le vezzeggiavo e stringevo i seni decisamente grossi. Rifatti? Forse.Sul momento ogni dettaglio bruciava, perdeva di significato, diveniva inconsistente mentre le affondavo dentro. Ero deciso a non venire in quella posizione, così glielo dissi. Lei annuì. Si mise a pecorina.Quella sì che era una postura che mi strappava ogni inibizione. Le affondai dentro di nuovo. Deciso a godermela tutta, le accarezzai il sedere dopo averlo sculacciato a dovere. Come indovinando i miei pensieri, mi disse che per altri cento verdoni avrei potuto occuparle anche quell'orifizio.Sorrisi pensando che si vivesse una volta sola. Accettai. E le piantai tutto il membro dentro l'ano, quasi crudelmente. Irina sorrise.Continuammo per un bel po'. Fatto sta che finì venendo nel condom e mi distesi sulla schiena, assaporando il momento. Lei sorrise. Le dissi che i soldi erano nel borsello e mi assopii leggermente.Leggerezza imperdonabile.Mi ...