1. Addio al celibato 5 - tutto ha una fine


    Data: 18/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: vogliagay

    Mi sveglio all'improvviso. È ancora buio pesto e fa molto caldo. Mi tolgo la maglietta e prendo il cellulare: le 3:06. Teo e Fabio nel loro lettone ronfano alla grande. Mi giro, cerco di riprendere sonno ma non ci riesco. Comincio a pensare: questa è l'ultima notte qui, domani pomeriggio ripartiamo alla volta di Milano. Mi dispiace, è stato un weekend sorprendente e molto, molto piacevole, è il caso di dirlo. Ma ahimé, tutte le cose hanno una fine. Alla mia mente tornano le sensazioni di godimento provate in questi giorni, sensazioni che non provavo da qualche anno, quando avevo messo a riposo la mia voglia di cazzo. Voglia che è stata risvegliata dai miei amici. Comincio a eccitarmi, il pisello si irrigidisce e comincio a sentire un certo prurito alla rosellina del culo, che nonostante il trattamento subito giusto qualche ora fa sembra avere ancora voglia di essere aperta. Dio che scopata! Ancora non riesco a credere che il manzo che mi ha tanto eccitato ieri in spiaggia mi abbia scopato.
    
    A proposito di Giacomo, mi dispiace per lui, non credo lo vedrò mai più, visto che lui è di Pisa e io di Milano. Un momento però, lui ora è sul divano in salotto; Marco l'ha gentilmente ospitato per la notte in modo da fargli risparmiare una notte di albergo, e lui per non disturbare ha voluto a tutti i costi stare sul divano, rifiutando categoricamente l'offerta di Marco di cedergli il lettone. È un attimo: mi tiro su dal letto, apro il cassetto del comodino e prendo un profilattico, ...
    ... mi faccio luce col cellulare e raggiungo il soggiorno. Eccolo. Giacomo è sdraiato, solo uno slip addosso e dorme con un'aria angelica. Cazzo quant'è bello! Mi inginocchio ai piedi del divano e avvicino il mio viso al suo pacco. Un bacetto dopo l'altro e noto che l'asta comincia a prendere vigore, così decido che voglio finire come piace a me. Abbasso lentamente lo slip e imbocco il cazzo barzotto, desideroso di sentirlo crescere all'interno della mia bocca. Succede in una trentina di secondi, tanto che non riesco a tenerlo tutto. Seppur in dormiveglia, Giacomo capisce che qualcosa di strano sta succedendo perché comincia a muoversi e a lamentarsi. Ci dò dentro con il mio lavoro di bocca, finché lui non può fare altro che svegliarsi. E mugola di piacere. Mi prende la testa e l'abbassa completamente sul suo cazzo, facendomi tossire. "Uhhh, che bel risveglio, ma che ore sono?", fa a bassa voce. Molla un attimo la presa per farmi rispondere. "Le 3 passate", rispondo ansimante, in debito d'ossigeno. "E siccome avevi voglia di cazzo sei venuto qui a giocare col mio...". "Sì", rispondo, "era l'ultima occasione che avevo...", continuo, con un tono che lascia trasparire tutto il mio dispiacere. "Piccola troietta, vieni qui!". Mi prende il viso tra le mani e l'avvicina al suo. Mi bacia con dolcezza e passione allo stesso tempo. Io mi sciolgo, ansimo e comincio a toccarlo ovunque, in preda all'eccitazione crescente. Torno ai piani bassi e riprendo il mio pompino, finché Giacomo di forza ...
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