Con la zia in maremma - 1
Data: 18/09/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: IlBaroneRosso
... o quasi, oppure per i morsini che stava dando alla sua tetta destra, oppure per come le strizzava il capezzolo sinistro, o per tutto l’insieme.
Cercava di trattenersi, per non venire, non voleva rovinare il momento. Lei aveva capito.
- Te lo prendo in bocca, così se devi venire, fai pure, tranquillo, mi piace.
Era davvero ingenuo. Solo qualche settimana più tardi, parlando con i compagni più scafati, avrebbe saputo che quello si chiama pompino, per l’esattezza pompino con l’ingoio.
Per lui era una sega fatta con la bocca.
Povero ragazzotto ingenuo, alle prime armi del sesso.
Quella sera accadde di tutto.
Dopo che era venuto, lei lo pulì con un fazzolettino bagnato. Era rimasto uno schizzo sul lenzuolo e zia Wanda con l’indice l’acchiappò e se lo mise in bocca.
- È roba buona – commentò.
Riposati, gli diceva, perché adesso devi pensare anche a zia tua.
Gli insegnò a leccare la passerina, a mangiare tutto quello che c’era intorno alle piccole labbra e dentro, a succhiare piano piano il grilletto.
- Se sei bravo e mi fai venire, dopo ti do una cosa in premio. Dai, fai per bene, così, più su, e più giù. Ricordati quando lo fai alla tua ragazza, dev’essere umida, bagnata. Se no, vuol dire che c’è qualcosa che non va. E se è bagnata, puoi infilare un dito lì sotto. Hai capito dove? Sì bravo, così, ancora, oh, sì, adesso due dita, non smettere di leccare, resta lì, anche le dita, dai, aaaah sì, resta lì, lingua d’oro, bravo, bravo, bravo, oooh ...
... …
- Mi hai fatto venire, Francesco, bravo. Sei tutto bagnato della mia roba, ti sono venuta addosso, sei stato bravo, sì, proprio bravo.
Gli asciugò il naso, la bocca e il mento, non era pipì, spiegò, ma il frutto dell’amore femminile, il succo d’amore è il segno che la femmina ha goduto, e molto.
- Mi avevi detto del premio. Cosa mi darai?
- Calma, ragazzo, non correre. Una cosa alla volta. Adesso stai qui tranquillo, ricominciamo a giocherellare con calma con la mano e con la bocca, come abbiamo fatto prima, e quando il tu’ bischero è in tiro di nuovo, e la mia passera è bella bagnata, quello è il momento del premio.
Quella sera ha perso la verginità, il premio era la prima scopata della sua vita, e non solo quello.
Ogni tanto zia Wanda diceva, adesso cambiamo posizione.
Ora stai sotto che ti cavalco io.
Ora mi metto così a gambe aperte, come se fossi dal ginecologo.
Ora cambiamo, dai, mi metto a ginocchioni e tu passi da dietro.
Ora mi sdraio pancia in giù, vieni addosso a me.
Adesso cambiamo, sdraiati, che mi siedo sopra, questa si chiama spegni moccolo.
A lui piaceva soprattutto quando si metteva seduto, con le gambe giù dal letto e la zia Wanda si sedeva sopra, se l’accomodava per bene dentro, e saltava su e giù sul suo cazzo. E gli restava davanti, la bocca da baciare e le tette favolose da toccare, stringere, strizzare, ogni tanto da baciare, leccare, mettere in bocca, mordicchiare.
Da amare, insomma.
Anche prendere il culo di zia ...