1. Con la zia in maremma - 1


    Data: 18/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: IlBaroneRosso

    ... daremmo. E un attimo dopo, nemmeno una mano sulle pocce. Non sai cosa sono le pocce? Queste qui – e sempre guidando strinse il vestito attorno alla tetta destra, quella più vicina, per farla risaltare.
    
    - L’ho capito, sai, che ti piacciono, non ci stacchi l’occhio da ieri, da quando sei arrivato.
    
    - È vero. Mi piacciono moltissimo le tue … le tue pocce.
    
    - Oh, bravo. Tra una settimana, quando tornerai a Milano parlerai il maremmano meglio di me, sarai sgrezzo come me, e forse anche porcellone come me. Hai proprio bisogno che ti faccia un po’ di scuola, così la prossima volta che ti capita di stare con la tua ragazzina, ‘un ti farai scappare l’occasione .
    
    E con un coraggio che non conosceva, le rispose
    
    - Magari.
    
    E ancora a ridere insieme.
    
    Arrivati alla fattoria, la prima sorpresa.
    
    - Francesco, porta qui le tue cose, in camera mia. Ti spiace se vieni a dormire con me, nel lettone dove ha dormito la tu’ mamma? Così ci facciamo compagnia e ci conosciamo meglio. E non s’ha nemmeno il fastidio di rassettare la cameretta dov’hai dormito stanotte. Ti garba? Voglio dire, ti va?
    
    Se avesse saputo cosa l’aspettava, avrebbe risposto “Caspita, che bello. Sì dai”. Ma non lo immaginava nemmeno lontanamente, per questo rispose con un timido “Per me va bene”.
    
    Dopo la cena, un’ora di televisione e subito gli propose di andare a letto.
    
    - Meglio andare a letto presto. Domattina s’ha da fare qualche commissione qui in campagna e in paese; poi si va al mare, vedrai ...
    ... che belli Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Ti va?
    
    - Certo zia Wanda, volentieri.
    
    Si era cambiato in bagno, si vergognavo un poco a farsi vedere da lei, e quando è entrato nel letto, sollevando le lenzuola l’ha intravista, lei era tutta nuda.
    
    - Sì, sono nuda, io dormo così, da sempre. Ti scandalizzi?
    
    Era emozionato, senza parole, ancora lei gli tolse da ogni imbarazzo.
    
    - Dai, vieni qui, vieni dalla tu’ zia, che principiamo a fare la lezione. Intanto, togliti il pigiama anche tu.
    
    - Me lo tolgo subito.
    
    Cominciò così la prima lezione di sesso.
    
    La prima notte d’amore.
    
    Fai piano. Non stringermi troppo le pocce. Piano piano. Devi far piano quando sei con la tua ragazza. Se vedi che lei ci sta, che le piace, allora stringile poco più forte.
    
    Ecco, ora baciami il capezzolo.
    
    Prova a succhiarlo piano, è così che devi fare con la tua ragazzina.
    
    Sì, così. Se le piace ancora, puoi anche morderlo, sempre piano.
    
    Siamo così, noi donne: troppo piano e ti lascia perché ‘un ci sai fare. Troppo forte, e ti lascia perché sei uno zotico e un porco.
    
    Lo devi capire da te, se di più, oppure di meno, oppure uguale.
    
    Ecco, sì, mi piace. Oh sì. Bravo.
    
    E ansimando ancora, anche l’altro dai.
    
    Cercava di capire cosa fare.
    
    Lei mosse appena una mano verso la sua gamba e allora capì che lo doveva fare. L’ha preso e gliel’ha messo in mano.
    
    Lei cominciò a mugolare di piacere, non si capiva se era perché gli piaceva il cazzo che stava menando, era già in tiro ...
«1234...7»