La cena
Data: 19/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: pollo_ollop
... sono al loro posto, proprio nel mezzo a quelle due sfere perfette. Ti tolgo quel pezzetto di stoffa bagnato strattonandolo via. Mi slaccio i calzoni e tiro fuori il mio cazzo teso. Te lo faccio sentire sulle chiappe, lo uso per schiaffeggiarti, poi lo appoggio alla tua figa ed entro con un solo colpo. Sei un lago. resto fermo qualche secondo gustandomi la sensazione, poi ti schiaccio il busto sul tavolo e inizio a darti delle botte tremende. Ad ogni colpo corrisponde un tuo verso gutturale, forte, quasi un urlo strozzato. Suona il campanello. “cazzo!” Ti do un’ultima botta, esco da te e mi sistemo alla meno peggio. Tu ti alzi in piedi e ti copri con la gonna. Vado alla porta, cercando di rimetterlo nelle mutande. È la tua amica, si fionda in casa, ha dimenticato il telefono… Va verso il divano e lo recupera, poi ci guarda, ci squadra, vede le tue mutande per terra, diventa tutta rossa e saluta borbottando “ora ne sono sicura, scusate, ciao ci sentiamo!” fa ciao ciao con la mano e si chiude la porta dietro. “cosa voleva dire?!” “te lo dico dopo!” ti rimetti esattamente come eri prima, non ci penso due volte e in un secondo ti sono dietro, ti sono dentro. Questa volta urli più forte, come se volessi farti sentire, la cosa mi eccita ma allo stesso tempo mi da fastidio. Aumento il ritmo, se devi urlare ...
... lo devi fare per i miei colpi, non per eventuali spettatori. Smetti di urlare, sei a bocca aperta, emetti una specie di rantolo, come se non avessi più voce, si sente solo il rumore della nostra pelle che sbatte, il tavolo che si muove sul pavimento, vieni in silenzio cercando di stringermi le chiappe e costringermi a fermarmi, ma non ne ho intenzione, continuo a sbatterti sul tavolo. Ma tu mi sfuggi e ti inginocchi davanti a me. Lo prendi in bocca, mi basta questo a farmi esplodere. Non resisto, è il mio turno di urlare, mi scarico nella tua bocca, quando la foga finisce, mi devo appoggiare al tavolo per non cadere a terra. Ho le gambe che mi tremano, mi devo sedere, mentre tu ti dirigi verso il bagno… “adesso mi spieghi che voleva dire?!” Non mi rispondi. Finisco di sistemare le ultime cose e ti raggiungo di là. Ti sei infilata già sotto le coperte, con un sorriso felice tra le labbra. “grazie per l’aiuto eh?!” Vado in bagno, mi metto il pigiama e mi infilo anche io sotto le coperte. Tu vieni subito vicino a me, appoggi la testa sul mio petto e mi stringi forte. “ha detto che sono fortunata… ma lo sapevo già” “beh certo hai me!” “si va bene, ma adesso non ti montare la testa, dormiamo che sono stanca…” “che poi, non è mica vero! Sono io quello fortunato.” Non mi rispondi, forse stai già dormendo.