1. Chiara - Le tre prime volte


    Data: 20/09/2018, Categorie: Etero Autore: No_name, Fonte: EroticiRacconti

    ... sentire il mio. Immaginate: incontrate una ragazza, non la conoscete, vi sembra familiare e sapete... siete certi di desiderarla da molto tempo; le stringete la mano e dopo due paroline dettate dall'imbarazzo vi tirate fuori il cazzo e iniziate a segarvi mentre lei comincia a penetrarsi. È come trovarsi a scartare un regalo desiderato da tanto e scoprire che supera tutte le nostre aspettative, che è più di quanto abbiamo mai osato sperare. E tra poco ti conoscerò, di nuovo, come se fosse una terza prima volta. L'abbiamo pianificato è vero, questo sembrerebbe quasi togliere "magia", ma non credo sia così in realtà. Se non sapessi cosa mi attende forse starei sognando mille possibilità, potrei anche perdermi nel timore di qualcuna di esse nella quale mi rifiuti, di certo non riuscirei a concentrarmi su nessuna per quanto fantastica. Così invece non faccio che pensare a un solo scenario, lo anelo, lo bramiamo, lo abbiamo scelto, io e te insieme, e comunque vivo queste ore nell'incertezza se davvero sarà così, se davvero sarai tutto quello che desidero da quando ho iniziato a conoscerti, come finora lo sei sempre stata. Mille diverse possibilità non mi avrebbero mai caricato così tanto, non me lo avrebbero mai reso così duro. E non c'è nulla di più magico di vedere realizzarsi il proprio sogno più bello, non uno qualsiasi tra tanti. Una voce interrompe la monotonia del viaggio, fuori dalla mia mente, e annuncia in tutto il treno la prossima stazione dove tu, mi auguro, mi ...
    ... starai attendendo. Con passo lungo e svelto, per il poco tempo e per nascondere l'erezione, mi dirigo verso il bagno, mi chiudo dentro e in un attimo ce l'ho in mano. La stazione è vicina, ma sono ore che è inebriato di te, gli basterà poco. Lo stringo e comincio una sega liberatoria, in tuo onore, come sempre; vengo in fretta, mi sciacquo rapidamente il cazzo con la mano sinistra, mentre nella destra, tra le dita, conservo il mio piacere. Il treno si sta già fermando, meglio!, eviterò gli sguardi di chi potrebbe cogliere il mio più intimo odore. Esco, mi dirigo al mio posto e quasi senza fermarmi recupero la mia piccola valigia per poi proseguire dritto verso l'uscita; sono il primo davanti alla porta, così riesco forse già a scorgerti mentre il treno percorre gli ultimi suoi metri prima di fermarsi. Scendo e mi volto subito verso la presunta te, c'è un po' di gente che ci divide, mi muovo irruente finché non ti vedo: sì! sei tu! Anche tu devi avermi intravisto prima, perché già ti sei incamminata verso di me; nell'ultimo breve tratto che ci separa ci guardiamo negli occhi, ci sorridiamo, cerchiamo forse qualche segno uno nell'altra che possa farci desistere, senza trovarlo. Quando siamo finalmente uno di fronte all'altra, senza ancora parlarci, ci avviciniamo come nel gesto di darci un bacio per salutarci, ma non è così: sento il calore delle nostre guance che si toccano, il tocco leggero delle tue dita che cospargono l'umido della tua eccitazione lungo le mie labbra, l'odore ...