1. lo stesso veleno


    Data: 20/09/2018, Categorie: Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    ... protegge il sesso , ci gioca, raccoglie e lascia, attorciglia e la bocca si impadronisce di cio' che la mano lascia. Signore, riesco a pronunciare questa parola a labbra chiuse. Avanti su, adesso fai il tuo lavoro ! Allontana con rabbia il mio corpo e di nuovo tende il collo. Passa solo un istante e con le mani impugna i miei fianchi per mettermi attorno alla sua gamba. Cosi' sei piu' comoda vero? Non rispondo, qualunque cosa io possa dire lui e' il Signore. Lenta inizio a passare sul suo volto la lama. Sento la fronte imperlata di sudore e mi chiedo perche' ancora il calore della sua mano non si sia impadronito dei miei ricci. Fatti vedere, su...mi blocca nuovamente il polso e lentamente scosta la veste. Il monte di venere sta respirando la mia stessa eccitazione e resto immobile . Prende una spazzola dai miei ferri ed inizia a percorrermi il pube. La spazzola entra a fatica tra i ricci e punge tra la fitta peluria. Sei bella davvero, il tono di voce diviene eccitato come quello di stamane. Tento di allontanarmi ma nuovamente afferrata alla vita mi cala sulla sua gamba. Lucilla, Lucilla, sei umida , dal tuo sesso esce umida sostanza, non lo senti? I miei glutei sono sodi e pieni, e a piene mani se ne serve. Strizza e scuote ed ora sono sulle sue due gambe e il sesso turgido non tarda a farsi strada tra le mie cosce e dal mio sesso esce sangue . Una stilettata di dolore mi mozza il fiato. Il Signore sembra contento di ciò, e lentamente mi inarca la schiena facendomi vedere ...
    ... cosa vuole da me. Scivolo goffa sul suo corpo, il dolore e' ancora intenso ma lascia spazio a fitte di piacere che scaldano la pancia. Mi muovo sempre piu' rapidamente, incitata da lui e la pancia prende vita, sto bruciando , dei nervi sconosciuti mi tendono a loro come arco le frecce, dalla gola mi sale un gemito roco che accompagna quello di Rufius. Resto cosi' un attimo, ad occhi chiusi cerco la forza di guardare in basso, cio' che cola dalla fessura . Sono sporca di sangue e di liquido, tutta la tunica imbrattata, eppure non provo vergogna, sono segni di passione. Rufius mi congeda con un bacio, non prima di dirmi che mi attende domani alla stessa ora.La mia Signora ignora ogni cosa, e' certo . Altrimenti mi avrebbe gia' scacciato come donna di facili costumi. Cerco di inventarmi con l'estro del desiderio una nuova acconciatura che le faccia desiderare di uscire a pavoneggiarsi con le altre matrone. Sei stata bravissima mi dice, e un lungo girocollo con la lanula finisce tra le mie mani. Sono a testa bassa, ma non nascondo la mia contentezza per il prezioso dono e per l'uso che ne faro'. Oggi mi aspetta nelle sue stanze, e sono inquieta. Mi chiede di spogliarmi delle vesti, il girocollo circonda la vita mentre la lanula pende sul pube. Ho dovuto unire un secondo girocollo , ma ne valeva la pena. Mi guarda e ride di me, dolce Lucilla, meriteresti un posto nel lupanare sul Palatino. Mi avvicino a lui e il mio corpo si accosta al suo. Oggi voglio da te altro, mi dice mentre il ...