1. lo stesso veleno


    Data: 20/09/2018, Categorie: Etero Autore: lampone, Fonte: RaccontiMilu

    ... fallo scivola nella mia bocca. Non so che fare, il membro di Rufius mi riempie la bocca. Mi ricordo di quando ho assaggiato un poco di granita preparata con la neve e al suo comando ... inizio a scavare con le guance come se succhiassi il fresco ghiaccio in estate. Il membro nella mia bocca sembra allargarsi e stringersi al ritmo del mio succhio . La lingua accarezza la punta calda e salata e cresce e gonfia l'asta . Nulla mi prepara a cio che accade quando esplode nella bocca un fiotto caldo e denso, che ingoio leccando tutto intorno il mio Signore. Mi guarda accarezzandomi la guancia e poco dopo mi possiede di nuovo . Ora nessun dolore, soltanto calore immenso e crescente che nuovamente irrompe in me scuotendomi le membra.Sono passate ormai settimane e Rufius ed io ci trastulliamo nelle calde ore pomeridiane. Oggi e' un giorno importante per me, aspetto il ciclo da giorni . So che da uomo libero Rufius potrebbe impormi come concubina a Terentia. Dopo l'amore certa della mia posizione comunico a lui la mia situazione. Ride, sguaiatamente ride! Non potrebbe mai presentarmi come concubina, mai! lui ha una reputazione da difendere e sebbene si sappia che lo stesso Augusto gode delle sue concubine perfino procurate dalla consorte, lui non potrebbe mai rinunciare alla sua integrita. Mi scaccia dal letto aggiungendo di non farmi mai piu' vedere.Lucilla, mi chiamo Lucilla. Sono schiava, pregna del mio Signore e non mi resta che morire. Cosi' escogito la mia vendetta . Moriro', non ...
    ... c'è scampo, ma nel farlo non saro' sola. Moriremo nello stesso veleno. Non e' stato difficile procurarmi l'ampolla. Meno facile svuotare il sacchetto di bile del pollo senza romperne la membrana.L'attesa del momento propizio e' stata lunga, ma non abbastanza da farmi amare la mia pancia sempre piu' tonda . Il 7 luglio alla palude caprea in Campo Marzio durante le Nonae Caprotinae nessuno notera la mia assenza. Ho gia' dedicato il latte di fico a Giunone, che mi ha dimostrato concretamente la mia fertilita'.Ricordo ancora quando divertito mi disse di meritare posto nel lupanare sul Palatino. Ci sono andata ieri l'altro. Adornata dei miei doni, pettinata come una matrona elegante mi sono presentata .Donna di classe, hanno visto che ero adatta all'ambiente raffinato. Sono fuggita dal mio mondo, e nessuno mi cercherebbe qui. Vedo Rufius in ogni uomo, ogni fellatio, ogni colpo ricevuto in suo onore, in onore della sua fine. E' arrivato oggi, festa delle donne libere e schiave. Donne nuove e di classe nel lupanare. La mia specialità incisa sulla porta ? Cavalcare alla cieca. Nessuna finestra ad illuminare il letto, solo fioca luce. Per gioco lo bendo rapida alle spalle. Ho imparato ora la fellatio perfetta, non solo incavo le guance, ma muovo le labbra, accarezzo il frenulo, accompagno la discesa lungo l'asta bollente con sapienti movimenti della mano. Non mi vede mentre introduco il sacchetto in me. Lo eccito cosi' tanto da dover terminare per calarmi violentemente sulla sua asta. ...