1. Rapporti condominiali -4


    Data: 21/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... indubbio che il mio era il primo culo in cui entrava.
    
    “Dai, sfondami il culo!”, ansimai.
    
    “Te lo sfondo sì!”, grugnì lui, e con un colpo deciso me lo piantò tutto dentro.
    
    “Cazzo!”, mugolai, mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime.
    
    “Te l’ho messo tutto… Dio bono! – ansimò lui, tenendomi stretto per i fianchi e dando qualche altro colpetto di assestamento – Te l’ho messo tutto!”
    
    “Sì”, sospirai, mentre sentivo la tensione del mio sfintere attenuarsi, mano a mano che si adattava alla consistenza massiccia del suo cazzo.
    
    “Dio bono, che stretto!”, ripeté Dragan.
    
    “E’ questo il bello di scopare nel culo, - osservai – te lo senti sbucciare ogni volta che ti muovi. Gesù, che bello averti dentro…”
    
    E allungai indietro le braccia, lo afferrai per le natiche, che avvertii sode e contratte sotto i pantaloni, e me lo tirai con forza contro, per sentirmelo dentro in tutto il suo vigore. Quindi macinai un po’ il bacino e appena lo lasciai, Dragan prese a muoversi avanti e indietro, fottendomi con sicurezza e decisione.
    
    I suoi primi affondi mi fecero ancora male, ma presto i miei muscoli si aprirono del tutto e sguaiolarono di gioia ad ogni scorrimento di quel massiccio puntello.
    
    Sono sempre più convinto che il Creatore, in quei giorni lontani, abbia progettato il cazzo non in funzione della figa, bensì del culo maschile: tale e così intenso è il piacere che entrambi ne ricavano quando si congiungono.
    
    Dopo un po’, il biscione di Dragan prese a scorrermi ...
    ... avanti e indietro in tutta la sua lunghezza nel culo esultante, mentre lui sguaiolava per le nuove sensazioni deliranti che andava scoprendo e i suoi coglioni cantavano l’Alleluia di Haendel, preparandosi all’esplosione.
    
    Il timore che qualcuno di fuori potesse sentirci, mi riportò un attimo alla realtà e cercai di fargli fare più piano, ma non riuscii a raggiungerlo, nei vertici di piacere che stava raggiungendo.
    
    “Dio bono… dio bono… - lo sentii anfanare, mentre mi martellava il culo come un maglio.
    
    Un senso di languore e un formicolio sempre più intenso presero ad irradiarmisi dal buco del culo come le ondate di un terremoto. Poi Dragan gemette più forte e mi si abbatté contro con forza: avvertii allora gli scatti del suo cazzo picchiettarmi rapidi sulla prostata e, mentre lui sborrava riempiendomi le budella, io stesso fui travolto da uno degli orgasmi anali più intensi della mia vita. Con un guaito, mi contorsi nella sua stretta e godetti sessualmente, ma senza emettere neanche una goccia di sperma dall’uccello duro e scattante.
    
    Terminate le convulsioni orgasmiche e ripreso entrambi un minimo di controllo, Dragan estrasse dal mio culo il cazzo ancora duro e io mi girai verso di lui.
    
    “Dio bono!”, esclamò.
    
    Aveva un’espressione stravolta sulla faccia. Sorrisi e mi chinai a prendermi dalla tasca un fazzoletto di carta. Glielo passai perché si pulisse.
    
    “Ne valeva la pena?” gli chiesi, mentre ci rimettevamo a posto.
    
    “Dio bono!”, fece lui e vidi gli occhi ...
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