Bordello (1)
Data: 21/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
“Pro… nto!”.
La voce singhiozzante di Giulio all’altro capo del cellulare mi preoccupa.
“Ciao, amico! Che succede?”, gli chiedo.
“Pi… Pino…”.
“Pino… che?”.
“Pino…”, e tira su col naso. “Pino… mi ha mollato!”.
Faccio un respiro profondo per scaricare la tensione. Ed io che mi ero immaginato chissà che!
“Ma che è successo?”, gli chiedo.
Giulio, come se non avesse neanche sentito la mia domanda, continua: “Lo devi trovare! L’ho cercato dappertutto, ma sembra sparito nel nulla! Tu conosci tutti suoi amici: devi riportarlo da me!”. Sembra darmi un ordine, tanto è stentorea la voce e fermo il tono.
“Calma, amico. Faccio qualche telefonata e poi ti richiamo”, lo rassicuro.
“O… ok…”.
Per prima cosa, telefono direttamente al biondino: non si sa mai che a me mi risponda. Il telefono squilla più e più volte, ma niente. Allora, cerco di ricordare le nostre amicizie comuni e comincio a contattarle. Sembra veramente che nessuno lo abbia visto da giorni.
Alla fine non mi resta che riferirlo a Giulio. Quando sente il mio tono sconsolato, esplode in improperi verso di me e Pino, dandoci delle troie.
“Ma si può sapere che avete combinato?”, gli chiedo ancora.
“Avete??!! AVETE??!!”, si incazza lui. “Io non ho combinato proprio niente! Lui, semmai, ha rovinato tutto!”. Giulio continua a sbraitare, non riesco a capire davvero che cosa ha portato Pino a sparire in quel modo.
“Vabbè, senti”, gli faccio, per concludere. “Sento qualcun altro e magari, ...
... poi, ti richiamo”.
Appena riattacco, il mio cellulare squilla.
È un numero sconosciuto. “So che stai cercando Pino”, mi dice la voce dall’altra parte. “Lo puoi trovare a…”, e mi dà un indirizzo. Quindi, la comunicazione si chiude bruscamente.
Prendo le chiavi della macchina ed esco di casa correndo. Arrivo sul posto che mi è stato indicato: sembra un palazzo normale. Nei citofoni, nonostante ci siano più pulsanti, c’è indicato un solo inquilino. Peraltro, si tratta di una società. Pigio: segue un suono gracchiante e il portone si apre. Entro e quel posto mi appare completamente diverso da quello che poteva sembrare da fuori. Al posto dell’androne c’è un bancone: dietro, un ragazzo mi chiede un documento e poi di porgergli la mano. Con un timbro mi stampa qualcosa sopra e mi restituisce la carta d’identità, indicandomi le scale che vanno al piano di sopra. Mi incammino titubante e, una volta arrivato al primo piano, comincio a sentire dei gemiti provenire dalle varie camere e diffondersi nel corridoio. Le porte sono tutte aperte, perciò le voci arrivano distintamente. Appoggiato alla ringhiera del ballatoio c’è un ragazzo vestito di nero, alto, muscoloso, che tiene d’occhio la situazione. Deve essere una specie di buttafuori.
Passo in rassegna le camere, dando un’occhiata dentro ciascuna. Pino è nella quarta: mi blocco sull’uscio e osservo la scena. Il biondino è stretto a sandwich tra due uomini sulla quarantina, ancora prestanti, che lo scopano insieme, facendolo ...