Bordello (1)
Data: 21/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... godere come una vacca. Lui, infatti, mugola come una gatta in calore e limona alternatamente prima l’uno e poi l’altro. Torce il colle e ciuccia la lingua di quello che gli sta dietro; poi, si china su quello sotto e lo bacia intensamente. Girati di tre quarti, mi permettono di vedere nettamente le due verghe entrare ed uscire dalla rosellina del mio amico, senza alcuna difficoltà. I due uomini rantolano e, ogni tanto, danno della “puttana” al biondino oppure si complimentano con lui per la sua dilatazione.
D’un tratto, Pino si accorge di me e, con una mano, mi saluta e mi chiama dentro. “Come… ah!... mmmm!!!... Come hai fatto a trovarmi?”, mi chiede, mentre gode da capo a piedi.
Io non gli rispondo, ma gli dico soltanto: “Devi venire con me! Giulio ti sta cercando!”. I due uomini non mi considerano per niente, ma continuano a fottersi la loro troia. Pino, invece, si acciglia e smette di guardarmi. Si aggrappa con un braccio al collo del tipo alle sue spalle e ricomincia a limonarlo, contorcendosi e ammiccando. Dal suo culo proviene il suono di uno sciabordio: deve essere così eccitato che la sua prostata sta producendo umori che vengono rimestati dall’andirivieni delle due mazze. Anche le sue gambe tremano e scivolano verso l’esterno, facendolo aprire ancora di più e permettendo ai due stalloni di entrargli dentro più a fondo.
“Go… do! Go… do!”, sussurra tra i singulti, e subito dopo il suo sfintere sputa i due cazzi e, insieme, un rivolo di umori che gli rigano il ...
... perineo e lordano lo scroto dell’uomo che gli sta sotto. Quello di dietro raccoglie il suo nettare con le dita e glielo porta alla bocca. Pino succhia le falangi con voluttà e, torcendo il collo, fa gli occhi dolci allo stallone. L’uomo, ancora più arrapato di prima, lo prende per un braccio tirandolo verso il bordo del letto e facendolo girare sulla schiena. Gli apre le gambe, squartandolo, e lo infilza col suo arnese. La schiena di Pino si inarca e lui geme. Poi, si rilassa di nuovo e lo stallone comincia a sbatterlo. L’altro, nel frattempo, si inginocchia sul letto e porge la sua minchia alla troietta, che la afferra con una mano e se la porta alla bocca.
“Dai! Vieni via con me!”, insisto, avvicinandomi al biondino.
Non mi accorgo del gesto scattoso dell’uomo che lo sta fottendo, il quale mi stringe per il collo e mi minaccia: “Se non la smetti di rompere, spacco il culo pure a te!”. Poi mi spinge via e riparte con la monta. Pino non mi guarda più e rimane concentrato su se stesso.
“Che succede qui?”. Il buttafuori compare sull’uscio della camera, allarmato dall’urlo dell’uomo.
“Sta puttanella mi ha scassato i coglioni!”, dice il tipo, continuando a pompare il mio amico. Allora, l’energumeno mi strattona per un braccio, tirandomi verso il corridoio. Una volta lì, mi spintona fino alle scale intimandomi di andare via. Demoralizzato, obbedisco.
Quando sono quasi in fondo, il buttafuori mi richiama. “Giò?”, dice il mio nome con tono interrogativo. Alzo la testa ...