1. Il veleno del ragno


    Data: 25/09/2018, Categorie: Etero Autore: samas2

    ... chiacchiera con lei e il suo compagno, con il quale condivideva, pur con i limiti dei suoi 50 anni, invero magnificamente portati, l’interesse per il calcetto. Approfittando della vicinanza d’ombrellone, durante l’estate aveva valutato attentamente la ragazza. Nonostante non fosse particolarmente appariscente, e non si valorizzasse abbastanza, la sua esperienza di donnaiolo, riconosceva in lei un grande fascino e uno straordinario sex appeal, ed esercitava su di lui un’attrazione magnetica. Conosceva bene la materia ed era certo di non sbagliarsi.Pertanto quella domenica mattina aveva rinunciato al football per un interesse maggiore, per quel desiderio da lungo accarezzato.L’occasione era ghiotta, la circostanza favorevole, il rischio accettabile.“Rocco, ma non sei andato alla trasferta di calcetto, oggi?”“No, oggi francamente non ne avevo voglia. Con questa nebbia fredda poi.… Ho pensato di portarti una dolce consolazione, visto che sei stata lasciata sola, soletta.” Le consegnò i pasticcini e finse di volersene andare.“Entra ti prego, gradisci un caffè?”Rocco non se lo fece ripetere e in breve erano al tavolo da pranzo del piccolo appartamento di lei, a consumare quella gustosa colazione chiacchierando piacevolmente. Lui era simpatico e sicuro di sé: elegante, distinto, grande affabulatore. Voce bassa, impostata, sorriso malinconico, aria vissuta: stava ammaliando Claudia. Tesseva abilmente la sua tela di ragno e, un ipotetico osservatore esterno, avrebbe capito che per la ...
    ... giovane mosca non c’era scampo, era ormai irretita. Il lobo olfattivo di Rocco era particolarmente sviluppato, ed egli colse il profumo che proveniva dal pigiama della ragazza intriso dei suoi umori vaginali. A lui non poteva sfuggire. A chi gli chiedeva in un’occasione conviviale, vista la sua grande esperienza, che odore e sapore avessero la figa, aveva risposto sornione, con una tautologia: “Sa di figa”. Per lui non c’era di meglio. Claudia era ancora in uno stato di eccitazione per la recentissima masturbazione, la vulva umida e i capezzoli prepotenti, di cui la sottile trama della maglietta non riusciva a celare l’erezione. Quando Rocco, valutando la situazione, le appoggiò la mano sulle ginocchia e la guardò intensamente, sentì un forte desiderio e un brivido e chiuse gli occhi: senti quelle mani proseguire fino alla radice delle sue cosce. Le labbra dell’uomo sul suo collo, baciavano e sussurravano parole dolci: il morso del ragno.Una timida e vana resistenza.“No, Rocco, ti prego, non possiamo.” Poi una resa completa.Le loro labbra si unirono e le lingue si intrecciavano e succhiavano, la saliva passava dall’uno all’altra. Claudia, con il respiro sempre più affannato e il cuore in tumulto, lo condusse fino al suo letto sfatto.Rocco la spogliò e, come attirato da un magnete, affondò il suo volto fra le gambe della ragazza. La vagina già rorida di quell’ambrosia, profumava, sollecitava la zona limbica del suo cervello evocando sensazioni e deJavu, meravigliosi. Inalò e ...