Il veleno del ragno
Data: 25/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: samas2
... bevve quella delizia, e gli sembrò di respirare e mangiare ricordi di sogni, forse neanche mai sognati. Claudia era rapita, in estasi e desiderosa di far piacere all’uomo: gli sbottonò i pantaloni e gli sfoderò un pene, di cui Rocco andava giustamente orgoglioso. Con occhi che brillavano e le guance in fiamme disse:” Com’è grosso!” Prese in bocca quel cazzo che si inturgidì ulteriormente, lo cinse, lo avviluppò con le sue labbra e la lingua e lo succhiò e lavorò come meglio poteva, considerando la sua non eccezionale esperienza. Ma Rocco voleva altro. Voleva entrare in quella palpitante carne, giovane e fresca. Le fu sopra: poteva ammirare quel volto che sorridendo formava due graziose fossette, quegli splendidi seni a goccia e quel folto boschetto bruno segno di gioventù. Il suo cazzo eretto, caldo, si addentrò come in punta di piedi in quella meravigliosa fessura umida, con delicatezza, con rispetto, quasi temesse di sciupare un fiore. Per lui scopare era prima di tutto realizzare una sintonia con la donna, non era solo il godimento fisico. Le penetrazioni si fecero sempre più potenti e la figa si contraeva e si stringeva su quel membro dalla grossa cappella. Claudia faceva oscillare indietro e in avanti il suo bacino, partecipando appassionatamente all’amplesso, mentre una sensazione di caldo le si propagava dalla vulva, al perineo, all’ano. Rocco afferrate le caviglie di Claudia, mentre la penetrava profondamente, avvicinò al suo volto i piedini abbronzati di lei ,magri ...
... e bellissimi(se un difetto avevano, era l’alluce un po’ grosso). Profumo buono, pulito, con un tenue sentore di cuoio e sudore che i piedini avevano rilasciato, nel tempo, alle slippers, ed esse ora, di rimando, l’avevano restituito, gradevolmente.L’ olfatto, sensibile e allenato di Rocco, distillò le molecole odorose, catalogandole e apprezzandole. Coprì di baci quelle deliziose estremità. L’orgasmo li colse quasi contemporaneamente: Claudia lanciava gridolini soffocati, mentre lo sperma riempiva le sue viscere; le sue cosce stringevano i fianchi di lui per tenerlo dentro di sé: non aveva mai fatto l’amore così. Rocco era felice come da tanto tempo non gli accadeva. Ma una gioia intrisa di profonda malinconia. “Ah, fossi stato più giovane….” Il rimpianto gli strinse il cuore. Non c’era stavolta l’orgoglio della conquista, ma lo struggimento per ciò che comunque non poteva stringere e gli scivolava via dalle dita, inesorabilmente. Per la prima volta si sentiva sconfitto, soggiogato mentre guardava quelle giovani tette, che si sollevavano al ritmo affannoso del respiro e sul cui solco intermammario si appoggiava una catenina d’oro con appeso, un microscopico crocifisso.Alcuni giorni dopo, a Claudia fu recapitato un pacchetto. Conteneva un flacone di “Air du temps” di Nina Ricci, accompagnato da due righe: “ Nostalgia di te. Qualsiasi profumo non potrà mai eguagliare quello della tua intimità bagnata. Il tuo sorriso poi…solo le stelle. Rocco.”CLICCA QUI PER ACCEDERE ALLE CAMS ...