Dai suoceri
Data: 26/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: pollo_ollop
Siamo a pranzo dai tuoi genitori, c’è tutta la famiglia, saremo una quindicina attorno a questo tavolo, confusione di chiacchiere e urla di bambini. Per fortuna sono riuscito a sedermi accanto a te, almeno ti posso accarezzare la schiena, sfiorare le gambe mentre parlo con i tuoi parenti. Anche dopo il caffè è difficile alzarsi, sganciarsi dal turbinio di chiacchiere è un’impresa, tu lo fai con eleganza aiutando tua mamma a sparecchiare, anche se poi con la coda dell’occhio vedo il tuo vestito marrone sparire su per le scale, sei scappata! Come al solito... e mi hai abbandonato qua!! Devo inventarmi qualcosa, il bagno?! La porta è proprio qua davanti, una volta uscito sarei da capo nei guai… Aspetto che il bagno sia occupato per far finta doverci andare “vado in bagno di sopra che qua è occupato!” Al piano di sopra le voci arrivano più attutite, la porta di quella che era la tua camera è accostata. Sei lì che guardi le foto appese al muro, le conosco quelle foto, sono le nostre, siamo noi da giovani. Ti stringo da dietro “nostalgia?” “no per nulla, ricordo e basta!” “eravamo giovani” “si, qua eravamo in giro con la 500…a pensarci adesso, come facevamo a scopare in quella lattina?” “hei non offendere! Era una gran macchina!” “in effetti ci faceva da seconda casa, ci cambiavamo per uscire la sera, ci mangiavamo, ma soprattutto ci scopavamo alla grande” “una piccola grande macchina… mi commuovo ancora a pensarci…” “io no, era scomodissima! Comunque anche questa stanza… era il ...
... mio regno, la nostra alcova…” “quante ne ha viste questa stanza…” “ti ricordi quando scopavamo sul pavimento, per non fare rumore mentre i miei guardavano la tv?” “”cavolo si, la metà delle volte dovevo tapparti la bocca, per non farti urlare!” “e quando, invece che studiare, ti facevo i pompini, con mio fratello nella stanza accanto?!” “e quando giocavamo con gli evidenziatori?!” Ci voltiamo tutti e due verso la scrivania, c’è ancora il tuo portapenne con tutti i tuoi evidenziatori e pennarelli . Vado verso la porta e la chiudo, quando torno da te, sei seduta sulla scrivania con le mutande in mano, mi guardi. Mi siedo sulla sedia davanti a te e ti allargo le gambe, sollevo la gonna e metto la testa sotto. Ripenso alla prima volta che mi sono trovato davanti a questo spettacolo e quanto mi piace ancora come allora. Resto un attimo a guardarti poi inizio timidamente ad accarezzarti con la punta della lingua, mentre con le mani ti allargo le cosce e me le posiziono sulle spalle. Sei completamente aperta davanti a me, con la lingua accarezzo le tue labbra, aspetto che si bagnino e si aprano ancora di più poi vado in cerca del clitoride, quando lo raggiungo sobbalzi, poi ti rilassi. Allungo una mano al portapenne, ma sono al buio sotto la gonna e lo ribalto. Trovo a tastoni un evidenziatore di quelli classici ovali Lo strofino su di te finché non si è bagnato per bene dei tuoi succhi, poi lo spingo dentro, lo faccio andare avanti e indietro mentre ti succio il clitoride. Poi lo ...