1. Dai suoceri


    Data: 26/09/2018, Categorie: Etero Autore: pollo_ollop

    ... tiro fuori, lo sostituisco con la mia lingua mentre lo appoggio al culo, ti agiti un po’ e mugugni una debole protesta , spingo piano piano, ma la base è larga, non vuole entrare, poi tutto d’un tratto entra, lentamente lo spingo dentro di te, stai trattenendo il fiato, più entra più è largo. Quando arrivo al tappo mi fermo, lo sfilo un pochino e tu rincominci a respirare, sbuffi. Allungo di nuovo la mano sul tavolo e pesco un pennarello di quelli indelebili, di ferro, è freddo, vicino c’è n’è un altro, li prendo entrambi. Uno lo spingo subito dentro di te, sobbalzi è freddo non te lo aspettavi, ma si scalda subito. Continuo a torturarti il clitoride con la lingua, mentre aggiungo anche l’altro pennarello, non è facile “fai piano!” “scusa, smetto?” “no! Ho detto, fai piano!” Fai un gridolino, ora hai due pennarelli nella figa ed un evidenziatore giallo nel culo. Faccio ruotare piano piano i due pennarelli, non riesci a stare ferma ti agiti, ti muovi tutta come percorsa dalla corrente, trattieni un urlo mentre mi vieni in faccia. Aspetto con la faccia appoggiata sulla tua coscia qualche secondo, guardando i tuoi muscoli che piano piano si rilassano, poi sfilo lentamente i pennarelli e l’evidenziatore. Sei accasciata sulla scrivania con la schiena appoggiata alla finestra e la testa reclinata da una parte, ti sistemo la gonna e ti guardo. Da fuori arriva tantissima luce, sei bellissima, con gli occhi chiusi, le guance rosse, i capelli tutti spettinati. Ti prendo in braccio e ti ...
    ... appoggio sul letto, per fortuna è lì accanto… Ti copro le gambe con una coperta, ti sposto i capelli dal viso e ti bacio in fronte, resto qualche secondo a guardarti, poi esco dalla camera richiudendomi la porta dietro. Faccio le scale massaggiandomi la schiena, forse è il caso di rincominciare ad andare in palestra. In fondo alle scale c’è tua mamma con le mani sui fianchi. “dove s’è nascosta? Non doveva aiutarmi?” “si è addormentata! Ti aiuto io?!” “addormentata… chissà che fate la notte voi due! Adesso per penitenza vieni tu con me a lavare i piatti!” “ai tuoi ordini!” Abbiamo lavato tutto, asciugato e sistemato la cucina, siamo seduti al tavolo della cucina ad aspettare l’ennesimo caffè, quando ricompari. Ci sorridi e biascichi un “scusa mamma”, vieni a sederti sulle mie gambe. “non ti scusare con me, ringrazia lui piuttosto!” “grazie amore” mi stringi forte e mi bisbigli nell’orecchio “dove sono le mie mutande?!” “brava, fai bene a tenertelo stretto, è anche bravo a lavare i piatti!” “a lo so! E’ proprio bravo con le mani… comunque tranquilla Ma, non va da nessuna parte!” Infatti mentre parli mi stringi l’uccello sopra ai calzoni, per fortuna è pronto il caffè e ti alzi per servircelo. Continui a parlare con tua mamma di non so più che cosa, sei in piedi accanto a me, appoggi il tuo fianco alla mia spalla, mentre con una mano mi accarezzi la nuca. Sto benissimo così, mi estranio, sento le vostre voci lontane, faccio scendere il braccio lungo il fianco ed incontro il tuo ...