Valentina al camerino
Data: 26/09/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: maialazzo
... volto e fissandolo negli occhi, sempre con le nostre quattro mani che mi pastrugnano le tette, ormai uscite dalle coppe, gli chiedo sussurrando:
- Non crede che sia troppo rigido?
- Oh.. noooo! - riesce solo a dire.
Allora decido di dargli il colpo di grazia. Mi divincolo dalle mani (che a questo punto non mi avrebbe più staccato dalle tette), mi giro di spalle e mi chino a terra con le gambe tese, mettendo in mostra il mio bel culo e lo spacco evidenziato in bianco dal tessuto. Mi rivolgo di nuovo al mio ospite girando la testa in modo da poterlo guardare negli occhi; per farlo devo anche spostarmi sensualmente i lunghi capelli neri dall'altra parte della testa.
- E non crede che questo tanga sia troppo stretto?
- Beh... ehm... - ormai è rosso in viso.
- Tocchi! Controlli pure! Mi dica se è troppo stretto.
Titubante mi appoggia delicatamente una mano sulla chiappa destra, la muove con leggerezza. Lo lascio fare e ondeggio il sedere piano, quasi impercettibilmente. Mi piace quel tocco leggero di uno sconosciuto, mi fa venire la pelle d'oca.
Poi appoggia anche l'altra mano sull'altra chiappa, e il massaggio si fa più deciso, più profondo, inizia a prendere coraggio...
- Allora? - gli chiedo sfrontatamente - E' troppo stretto?
Incitato, prova ad infilare un dito sotto il tessuto e lo tira, poi lo fa scorrere fra la pelle e il tessuto. Mi parte un altro brivido quando sfiora il buchino.
Non contenta, mi tiro il tanga ai lati mettendo in mostra la ...
... cunetta della passera, allargo un po' le gambe e gli chiedo con tono da santarellina:
- Non è che è troppo trasparente? Si intravede qualcosa? Perchè sà, io mi bagno spesso e poi le mutandine mi diventano trasparenti e mi imbarazzo.... Sono bagnata?
Trovando tutto il coraggio che gli restava, il povero ometto mi mette una mano sulla fessura e incomincia a muoverla. A quel contatto mi rendo conto che sono fradicia! Sento distintamente il tessuto del tanga scivolarmi sulla pelle, lubrificato da miei umori.
- Sì, beh... un po'... - risponde lui.
A questo punto decido che le danze sono aperte ed è il momento di buttarsi. Mi sposto la striscia del tanga, rilevando la mia fica bagnata e gli intimo con voce decisa:
- Controlli meglio!
Oramai anche lui ha rotto gli indugi e, dopo aver strusciato la mano un paio di volte su tutta la passera, mi infila di colpo due (o forse tre?) dita dentro. Soffoco un urlo che diventa un urletto. La cosa deve avergli dato ancora maggiore fiducia e incomincia a farmele scivolare avanti e indietro ripetutamente. Mi piace.
Mi guardo allo specchio e sono contenta di vedermi troia, di sentirmi zoccola, di sapere che sto andando contro ad ogni regola del buon costume lasciando che un vecchietto estraneo mi masturbi in un camerino pubblico mentre compro biancheria intima che poi userò con mio marito.
Ma voglio di più! Seppur a malincuore mi giro, rinunciando a quello splendido strusciamento intimo e mi inginocchio davanti a lui. Lui ...