FUOCO
Data: 26/09/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: paolino, Fonte: RaccontiMilu
... mentre lottavo per schiacciarla ancora più verso il basso, verso i coglioni gonfi e pieni che volevo scaricarle addosso. Seduto sul tappeto, offrivo poca resistenza alla sua famelica furia.Fiera liberatasi dalle fiamme dell�illusione, giaceva ora nel mezzo del mio salotto, nutrendosi della mia libidine. Era una belva tremenda. La afferrai per i capelli costringendola a guardarmi. Mi trovai davanti un viso da ragazzina innocente che mi osservava con compassione. Una lacrima, quasi sembrava rigarle il volto: non voleva che le facessi male. La scaraventai a terra montandole sopra. Mi chinai sul suo viso imbrattato di me obbligandola a ingoiare il mio attrezzo fino in fondo. La scopai in gola mentre le mie palle sbattevano contro il suo mento umido. Lei era la bestia dalla quale dovevo difendermi. Lottai pugnalandola al cuore con la verga madida del suo sudore. Penetrai il suo petto attraversando il collo e la bocca. Godevo, mentre lei si nutriva di me. nonostante le lacrime rigassero il suo volto violentato, in realtà stava solo giocando. Mi afferrò con le mani scaraventandomi di lato. Girandosi agile, mi atterrò in grembo, cavalcioni, si sedette sopra la mia mazza imberbe impalandosi da sola. Mi cavalcò, amazzone ribelle di un gioco senza regole mentre io sfinito, dopo tempo infinito, mi trovai alla sua mercé. Non avevo più cazzo. Non avevo più fiato, non avevo più palle. Lei, indomita, desiderava altro da me.Si allontanò dal mio corpo esausto, senza smettere di osservarmi, ...
... cauta. Si avvicinò alle braci ed estrasse un tizzone ardente delle dimensioni di un manganello. Mi trafisse l�orifizio anale col bastone che si tramutò in una verga ghiacciata. Mi penetrò gli intestini mentre lottavo contro il dolore e il piacere che bruciava le mie viscere. Rotolando sul tappeto tentavo di sfuggire alla sua paradisiaca violenza. La donna di fuoco rideva del mio terrore muovendosi felina alle mie spalle. Con uno strappo svuotò il mio retto e mi ritrovai vuoto ed ansimante sul tappeto, mentre lei mi offriva nuovamente se stessa. Il dolore non si placava ma dovevo lottare.Non mi rimaneva altra soluzione che attaccarla nuovamente. La agganciai mentre si apriva di fronte a me sorridendo vogliosa. Gettò la testa indietro quando spinsi profondamente il mio corpo tra le sue gambe umide. Sospirò. Sospirammo giunti in un amplesso infuocato. Una forza animale, una resistenza sconosciuta si era impossessata del mio corpo illuminato dalle braci incandescenti. Spinsi; spinsi ancora. Ci trovammo a pochi centimetri dalle fiamme. Il suo braccio, intorno al mio collo, per non cadere nel fuoco, mi fece capire che non aveva finito di godere del piacere dell�amore. Mi sollevai portandola con me. sembrava piccola ora. Leggera, l�adagiai sulla poltrona e mi chinai ai suoi piedi. Ne assaggiai la carne pulsante dalla ferita grondante umori e succhi. Avrei voluto sbranarle le labbra e farla morire di piacere. Ma il suo corpo non era debole. Mi controllava con la mano sul capo. Le unghie ...