1. FUOCO


    Data: 26/09/2018, Categorie: Etero Incesti Dominazione / BDSM Autoerotismo Sensazioni Autore: paolino, Fonte: RaccontiMilu

    ... feline tra i miei capelli scompigliati mi ricordarono che era lei a comandare il gioco. Credevo di essere il padrone ma ero lo schiavo di una energia sconosciuta. Mi limitai ad ascoltare il mio desiderio, che corrispondeva a quello di lei, che era lo stesso bruciante calore delle fiamme. Abbandonata sul velluto cremisi, spalancava la sua intimità al diverso; le gambe alte sopra le mie spalle, i piedi tesi nell�ansia del piacere. Il clitoride turgido, il ventre teso, schiacciava anelante il mio viso tra le sue pieghe. Occhi chiusi. Capelli sciolti. Bocca aperta, canini assetati di piacere. Voleva essere sfamata ma a mangiare ero io.-scopami!- urlò cambiando tono ed io rimasi muto. Spaventato mi resi conto che non eravamo soli.Taci, troia! fu l�unica cosa che fui capace di dire. Da qualche parte, fuori della stanza, c�era mia sorella. La mia sorella adorata, che riempiva inconsapevolmente i miei sogni di studente col suo sguardo ingenuo e le sue curve ancora fresche. La Donna mi guardò in silenzio. Implorante tornai a leccarle la figa come un cane una ferita fresca. Credo che ...
    ... si mise a ridere della mia goffaggine. Avrebbe potuto sentirci, pensai, tremando all�idea che Marta ci scoprisse in terribili atteggiamenti. Tremavo anche dalla rabbia e dal furore, ma non potevo fare nulla. era senza dubbio più forte di me. era un demonio.-vattene! , implorai alzando il volto triste verso di lei: non si mosse. Anzi. Mi guardò con un sorriso. Sembrava voler giocare ancora con me. non era ne stanca ne soddisfatta.-Ragazzino, mi disse. Alzandosi dalla sedia mi si avvicinò con fare sensuale e flessibile. Gli occhi mandavano strani bagliori bluastri. Tornando a inginocchiarsi sul tappeto mi afferrò il cazzo con forza, -Non ho ancora finito con te.Muto dal terrore, non potevo replicare. Sembrava tutto un sogno. Era un orribile sogno. Ma era anche eccitante. Volevo svegliarmi. Volevo segarmi. Il cazzo, nella sua mano calda, tornò a crescere e lei rimase in silenzio ad osservarlo gonfiarsi e pulsargli tra le dita. Era magnifico. Senza dire nulla, la spinsi verso il basso. Nuovamente la scopai in bocca ma in quello stesso istante sentii la porta girare sui cardini. 
«123»