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Primo incontro sacro
Data: 27/09/2018, Categorie: Lesbo Autore: LIMI, Fonte: EroticiRacconti
Il viaggio continuava verso Roma con insolita lentezza:lavori continui sul tratto ferroviario avevano consentito di accumulare tanto ritardo da mettermi nelle condizioni una volta giunto a Roma di perdere la coincidenza per la città felsinea ove il giorno dopo avrei dovuto incontrare un esperto di storia medievale. Più volte lasciai lo scompartimento affollato da suore salmodianti e sudaticce per fumare l’ennesima sigaretta nel corridoio ove sempre più gente si accalcava nell’afrore del caldo agostano. Una delle sorelle non tanto vecchia seguì il mio esempio e si dispose nel corridoio per ingannare il tempo e allontanarsi dalle consorelle sempre più stanche e debilitate dal lungo viaggio che non finiva mai. Erano infatti provenienti dalla visita alla congregazione delle Carmelitane scalze di Reggio Calabria e si accingevano a raggiungere i loro rispettivi monasteri nel centro e alta Italia. Nei pressi di Formia lo sguardo cominciò a spaziare sulla meraviglia dell’ansa del mare azzurro sottostante e sulle innumerevoli spiagge piene di bagnanti che si crogiolavano nelll acque sollevando schizzi bianchicci con i loro giochi. Forse la strana vicinanza della monachella mi spinse a sospirare e pronunciare la frase fatidica: che bello|! Cosa non darei per trovarmi insieme a tutta quella gente che si diverte in questo momento… La monachella si girò dolcemente verso di me dicendo :perché non scende alla prossima fermata e va a tuffarsi nella acque fresche del mare? Un po’ sorpreso ...
... dalla conversazione avviata e non cercata, mi affrettai a dire che in quel momento il desiderio era forte,ma impegni improrogabili mi obbligavano a tentare di raggiungere la grassa prima possibile. Comunque da bravo ragazzo educato mi presentai e lei fece altrettanto .Continuammo a chiacchierare sulle nostre mete da raggiungere prima possibile e che sicuramente Roma sarebbe stata la sede ove attendere il nuovo treno in partenza alle prime luci dell’alba per il nord Italia. Era molto dolce e carina anche se non più giovane e parlava con un accento che lasciava trasparire ,almeno così malignai,un desiderio infinito di svestire quell’abito prigione in cui era confinata,raccontando delle sue frustrazioni e del profondo desiderio di frequentare persone che erano mentalmente lontane dal claustro solitario. Stranamente il suo dolce ammiccare mi suggerì l’impressione che fosse per esplodere e buttare all’aria il salterio e tutta il nero vestito che la ricopriva; la pellicola del mio film continuava ,così mi avvicinai improvvidamente a lei mentre che il treno ripartiva dando uno scossone ai vagoni. Ci ritrovammo faccia a faccia e provai una strana voglia di baciare le sue labbra semiaperte di Santa Teresa berniniana.Lei si accorse che qualcosa stava per cambiare tra noi e pensò bene di ritirarsi nello scompartimento tra le consorelle addormentate. La seguii e insistentemente continuai a fissarla mentre provavo una strana eccitazione nel guardarla. Un certo gonfiore nei pantaloni cominciò ...