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Primo incontro sacro
Data: 27/09/2018, Categorie: Lesbo Autore: LIMI, Fonte: EroticiRacconti
... a manifestarsi inarrestabile per cui dovetti guadagnare la toilette in capo al vagone per tentare nei limiti del possibile di arrestare la sconveniente eccitazione. Non ci riuscii e con le pive nel sacco e un forte mal di testa ritornai verso il mio scompartimento. Avevano già accceso le luci della sera,ma la velocità del treno era sempre la stessa. Gli sguardi tra noi continuarono ad incrociarsi fino a quando non ci ritrovammo nel corridoio come prima a parlare di cose inutili,del tempo e dei treni in ritardo,quando…”stasera cercherò una piccola pensione nei pressi della stazione e domani presto proseguiro’ il viaggio per Firenze”. Travolto da quelle insperate parole riusciì solo a chiedere delle altre consorelle cosa avrebbero fatto: mi rassicurò dicendo che il loro viaggio giungeva al termine nella città eterna.Quindi? La mia immagimazione cominciò a galoppare irrefrenabile e sperare in una situazione più unica che rara:un’avventura con una suora. Le comunicai che una volta in stazione l’avrei attesa all’uscita sinistra della stessa ove facilmente l’avrei potuta aiutare a trovare una pensione per la notte. Finalmente le ombre della sera avvolgevano in un caldo soffocante i nostri scompartimenti che puzzavano di sporco e di sudori ascellari mentre il treno lentamente si avvicinava al tronco stabilito. Come tutti i passeggeri raccolsi le mie poche cose,salutai educatamente le mie compagne di viaggio ricevendo da loro tante benedizioni e mi avviai con il cuore in ...
... gola all’uscita. Con passo felpato guadagnai l’uscita convenuta ove attesi con molto scetticismo la mia suorina. Era stato un bel film creato dalla mia fervida immaginazione che aveva travalicato i confini della realtà. Attesi un bel po’ , della bella suorina nemmeno l’ombra. Mi aveva gabbato certamente e si era presa gioco di me facendomi costruire immani castelli in aria. Anche una segreta speranza ormai stava sparendo del tutto nel profluvio di maledizioni all’insegna delle monache e suore di clausura e maledicendo i loro atteggiamenti e denigrandole sempre più quando sentii alle mie spalle una voce di donna che si scusava per il ritardo. Era lei! Si era cambiata d’abito e indossava dozzinali indumenti civili che non riuscivano a nascondere le bellezze del suo splendido corpo e la luce dei suoi occhi meravigliosi di donna libera. Non riuscivo a capacitarmi e come interdetto le tesi la mano per un obbligato e cortese saluto,poi l’abbracciai e la baciai con trasporto ampiamente ricambiato. Abbracciati raggiungemmo la pensioncina che già molte volte mi aveva accolto,guadammo in fretta la stanza e in un attimo i nostri abiti leggeri volarono in alto concedendo ad ognuno la vista delle nudità tanto desiderate. Non riuscimmo a reprimere la voglia di unirci in un amplesso furioso e al contempo appagante che dopo poco ci lasciò tramortiti. Era bello vederla in tutto il suo splendore,i seni sodi con i capezzoli duri come chiodi appuntuti che svettavano trionfanti dalle bianche ...