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Scoprire qualcosa di nuovo (3)
Data: 27/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: asmodeo
... completamente mi trovai di fronte Marina con la testa completamente avvolta da un cappuccio nero che lasciava due buchi per gli occhi e uno per la bocca.Tirai un respiro di sollievo ma quell’immagine mi creò una forte imbarazzo. Cosa era diventata, irriconoscibile ma interamente immobilizzata una situazione che immaginavo quanta ansia le stesse creando. Il commesso continuava a tenerla al guinzaglio . Ora anche se se l’avessi voluto non avrei potuto fare diversamente che assistere all’evoluzione dei fatti. Si fece largo tra me ed il bidello “scusate ma devo completare la sua preparazione, cosa ne dite, non è poi male come schiavetta”. Anche se aveva già usato quel termine qualche minuto prima e che avevo anche accettato con piacere, detto in quella circostanza ora mi sembrava inquietante ed avevo la sensazione di affidare realmente il destino di Marina a quel commesso che capita la situazione ora si stava anche prendendo qualche libertà di troppo. Tenendola per il guinzaglio la guidò per il locale fino ad un angolo e le indicò uno sgabello basso, quelli dove ci si siede per provare delle scarpe, con uno specchio dinnanzi. Marina senza protestare ed in silenzio si sedette cercando di mantenere un equilibrio instabile per i polsi ammanettati dietro la schiena. Sedendosi i bordi dello spolverino si aprirono mostrando le cosce nude al di sopra del bordo delle calze. Marina mi guardò quasi come mi stesse supplicando di ricomporre quella sua posizione indecente. Immaginai ...
... l’imbarazzo nel sentirsi addosso gli occhi del suo bidello nell’impotenza di potersi ricoprire. Tentò almeno di tenere le ginocchia ben strette. Il commesso che dopo averla fatta sedere si era allontanato era ritornato con due scatole. Si inginocchiò davanti a mia moglie tolse dalla scatola più piccola una catenella che terminava con due cavigliere in metallo come se fossero due manette. Senza che né io né Marina capissimo le sue intenzioni lui gliele chiuse intorno alle caviglie. Mi fece rabbrividire e mi scosse la passività con cui Marina si lasciò fare senza dire una parola. La sua voce avrebbe finito per essere riconosciuta dal bidello, quindi era obbligata a cedere alle richieste del commesso. Lui le carezzò le caviglie e scostandole finì per far tenere a Marina le ginocchia separate e mostrare ancora di più le cosce nude e le gambe fasciate dalle calze nere e dai laccetti del reggicalze in bella mostra. Il commesso allora le sfilò entrambe i sandali ed estrasse dall’altra scatola due decolté bianchi con un tacco di almeno 15 centimetri . Le prese un piede e le allungò la gamba. Tenendola in quella posizione non potè di fare a meno di godere della visione sotto lo spolverino semiaperto e scoprire che Marina sotto era realmente completamente nuda. Fece solo un sorriso, le infilò l’altra scarpa e la invitò ad alzarsi. Marina barcollava. Ammanettata , incappucciata le caviglie legate tra loro da un’altra catena si trovava in equilibrio su quelle scarpe con tacchi giganteschi. Non ...