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Il gioco alla pari
Data: 28/09/2018, Categorie: Etero Autore: fufonet
... posto suo a ricevere un po' di attenzioni e trattamenti, per non sprecare il tempo rimasto ricordai che quello spermatozoo gigante si azionava anche dallo smartpone e c'era un programma proprio della durata di cinque minuti. Senza perdere tempo e non far calare l'eccitazione lo presi subito e dopo acceso lo infilai dentro alla sua vagina ancora pulsante senza alcuna delicatezza. Lei inarcò la schiena ancora di più, aprì la bocca più di quanto già non ce la avesse aperta da quella palla di silicone, inspirò e trattenne il respiro. Forse mi ero fatto un po' prendere dalla fretta... ma oramai era dentro. Attivai il programma da cinque minuti e mi spostai verso le sue ascelle per torturarle un pochettino. A questo punto lei era presa da un qualcosa che le vibrava dentro in maniera intermittente, irregolare e a potenza casuale così da non potersi abituare e inibire l'effetto, posso assicurare che quando il livello di vibrazione era alto si sentivano vibrare tutti gli addominali sui quali ero accovacciato. Le mie mani intanto stuzzicavano le ascelle mentre con la bocca ripassavo il contorno dei capezzoli. Non so se a questo punto si trattasse di dolore o di piacere ma non sembrava affatto intenta a voler fermare la cosa. Ad un certo punto cominciò a tremare come in un attacco epilettico ma era dovuto allo sforzo muscolare che stava sostenendo. Come quando dopo aver sforzato e tenuto in tensione i muscoli cominciano a cedere. Cominciò ad intonare un lamento continuo ...
... anch'esso tremolante finchè non crollò in un altro orgasmo che innaffiò ancora il letto e arrivò alla cassettiera presente davanti. Scommetto che se avessi cercato di ottenere una cosa del genere non ci sarei mai riuscito. Dopo questo udì un leggero "basta" dalla sua bocca bloccata da quella palla e comunque piena di saliva. Qui fui clemente, abbassai il livello lentamente del vibratore e lo sfilai lentamente. Mancavano ancora due minuti al termine ma lasciai correre anche perchè ce ne sarebbero voluti comunque altri per farla riprendere. Quindi la liberai prima della benda e della palla nella bocca e poi dalle cavigliere e dai polsini. Lei rimase comunque bloccata in quella posizione che a veva avuto fino a quel momento per altri tre minuti circa prima di dire una parola e di tentare di sollevarsi. Cominciavo ad avere il dubbio che ce la facesse per il mio turno, e non sapevo se avessi fatto bene o no o se avessi esagerato. Non ero neanche tanto sicuro di voler essere io adesso ad essere sottomesso. Mi stavo serimamente cominciando a preoccupare perchè non avevo idea di cosa mi sarebbe spettato. Dopo essersi ripresa si tirò su sedendosi al centro del letto e alzò il viso con un sorriso che non sapevo interpretare. Non sapevo se mi stesse dicendo "mi è piaciuto tantissimo, sei stato eccezzionale" o "mi è piaciuto ma ora vedrai cosa spetta a te". Una cosa era certa l'erezione non aveva accennato cedimenti nonstante avessi ancora i pantaloncini. Continua....