L'Inferno di Anna e l'Abisso di Francesca cap. 3 - Collana l'Inferno e l'Abisso
Data: 29/09/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss
... tutto, anche di essere presa da estranei come era già successo, ma non si aspettava niente del genere, di diventare una preda da parte di sconosciuti, sia pure amici del suo Padrone, o peggio sbandati, drogati e chi sa cosa altro. Era successo in autostrada, ma lì c’era il suo Padrone a proteggerla, qui nessuno. Era bianca e ghiacciata, per il freddo e per la paura, ma un istante dopo quelle parole sudava in preda al terrore ed al panico. Master Daniele le aveva voltato le spalle e si affrettava verso il cancello che richiuse a chiave senza degnarla di uno sguardo. Lasciandola sola dentro il Parco Sempione, nel Centro di Milano, ma, per lei, peggio che in un bosco in aperta campagna. Per più di un minuto rimase ferma, incapace di reagire. Ora sentiva di nuovo il freddo che ghiacciava il sudore sul suo gracile corpo. Quel vestitino rosso la riparava poco ed era visibile ad un chilometro di distanza. Certo, mi ha detto, metti quel vestitino rosso, proprio per essere visibile, non solo perché succinto e provocante. Si mosse a casaccio per i vialetti del parco. Si allontanò dalle luci passando su un ponticello che scavalcava un piccolo corso d’acqua. Tremante trovò riparo in mezzo a dei cespugli, si accosciò tra le foglie abbracciandosi per non disperdere il calore. Le due coppie entrarono nel parco un quarto d’ora dopo di lei. Erano attrezzate diversamente. Sia le due donne che i due uomini indossavano vestiti scuri e pesanti. Scarponcini ai piedi, maglioni, e giacconi. Le due ...
... donne non avevano però rinunciato alla loro femminilità. Invece dei pantaloni indossavano dei leggings molto pesanti, mentre i loro maglioni scendevano fino a coprire le natiche. Ogni Padrone ed ogni Padrona aveva con sé una torcia ed una mappa del parco, nelle tasche dei giacconi poi avevano manette, cellulare e un termos chi di caffè, chi di cioccolata calda. Insomma erano attrezzati per la caccia. Confabularono un po’, poi si divisero il parco in quadranti. Renata, la Mistress matura prese il quadrante vicino alla Triennale, mentre Sara, la più giovane si avviò a passo svelto verso l’Arco della Pace, i due Master si divisero gli altri due, il Castello e l’Arena. Anna stava battendo i denti quando alle sue spalle sentì uno strascicare di passi dietro di lei. I denti sbattevano così forte che Anna temette la sentissero, cercò di controllarsi, ma la mascella aveva vita propria, non ne voleva sapere di stare ferma. In più il cuore tambureggiava per la paura. I passi erano dietro di lei. Si voltò, ma non vide niente, solo il cespuglio che la copriva, guardò meglio, tra due cespugli si apriva una fenditura e lì dietro un’ombra. Anna si sentì persa, l’avevano già trovata. Poi l’ombra si agitò un po’, il rumore di un zip che scendeva. Anna pensò che la volessero stuprare immediatamente, ora sudava e tremava di paura. Poi frasi sconnesse da ubbriaco e lo scroscio di una pisciata che la colpì in volto e poi su tutto il corpo. Uno scroscio lungo, continuo che passava dalla fenditura ...