Il ricatto del mio vicino ( 2° parte )
Data: 01/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Nathan70
... io, un per la delusione un poco per paura presi la palla al balzo per allontanarmi dicendo ad entrambi che li lasciavo soli a discutere per andare a fare il caffè, ma non ebbi neanche il tempo di arrivare in cucina che il mio cellulare vibrò, evidentemente il bastardo il messaggio lo aveva memorizzato in precedenza.
“ Adesso che la tua curiosità è stata appagata cominciamo a fare sul serio. So che non mi sopporti e la cosa mi fa arrapare ancora di più. Sapevo che non avresti eseguito gli ordini riguardo ai vestiti e per questo sarai punita, ti garantisco che ogni buco del tuo corpo assaggerà il mio cazzo “
queste parole mi colpirono come una scossa elettrica che dalla testa arrivò fino alla mia palpitante fighetta. Non capivo più niente, nonostante provassi un senso di riluttanza per quell’uomo ero profondamente attratta dalle sue parole, ero pervasa da una tale eccitazione che la prospettiva di essere completamente nelle sue mani mi rendeva complice delle sue malefatte.
Un altro SMS arrivò puntuale:
“ Raggiungici e fai in modo di sporcarti, così potrai cambiarti e vestirti come io voglio. Metti una canotta bianca rigorosamente senza reggiseno, una mini di jeans e autoreggenti bianche, lascio a te la scelta delle scarpe, so che non mi deluderai, altrimenti sarai punita anche per questo. Lascia le mutandine che ora indossi più tardi riceverai istruzioni in merito. Esegui !! “.
Le sue parole non lasciavano nulla al caso, preparai il caffè e andai in salone per ...
... servirlo ma al momento di riporre il vassoio feci in modo che lo stesso urtasse il tavolo rovesciandomi addosso la mia tazzina di caffè. Federico si alzò di scatto per vedere se mi fossi scottata, lo rassicurai e dopo aver pulito il pavimento lo avvisai che andavo a cambiarmi. Ero seduta sul letto davanti all’armadio aperto non sapevo cosa scegliere, dovevo per forza assecondare le sue richieste ma il mio orgoglio di donna mi imponeva di non mostrarmi accondiscendente ma al mio cervello si sovrapponeva il mio sesso che ormai come impazzita da questa situazione continuava a grondare di umori. Tolsi la tuta e indossai prima le autoreggenti bianche e poi la mini di jeans, come lui aveva richiesto, sopra, un poco per non dargliela vinta completamente e un poco perché non ce l’avevo invece della canotta bianca optai un top di seta celeste a canottiera che al mare usavo come copricostume con delle spalline sottilissime che nonostante fosse un poco trasparente non era eccessivamente sfacciato, sufficiente però, se indossato senza reggiseno, a rendere ben visibili i miei capezzoli bruni dalle piccole aureole, inoltre il tessuto si poggiava così leggero sulle mie superbe tette da offrire uno spettacolo che poco lasciava all’immaginazione. Mi guardai allo specchio e mi girava la testa, vergogna, paura, ed eccitazione si erano mescolati nel mio corpo portandomi ad una sensazione di stordimento come se stessi vivendo un sogno, ma la vibrazione del telefonino mi riportò alla realtà
“ ...