1. Scambio culturale [ pt. 2 ]


    Data: 01/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: alchest

    ... al fondo del pullman e gli indicai il posto a fianco a me per farlo sedere. Il pullman era un pò vuoto, erano le 14, quindi non c'erano molte persone. Lui si mise al finestrino, io a fianco. "Comodi sti posti, non ti vede nessuno e puoi fare cosa.. Siete furbi voi italiani" mi disse, ricordandomi con quel suo italiano perfetto che, lui, italiano non era. "Ahah sì, qua dietro puoi fare tutto... ridere, scherzare, fumare.. nessuno ti vede!" "Puoi fare anche questo, quindi?" disse slacciandosi il pantalone e prendendo il cazzo moscio in mano. "Ahah scemo mettilo via, sei vicino al finestrino!" "Non importa a me, tiralo fuori anche tu dai.. giochiamo un pò!" io mi guardai attorno, sul pullman non c'era nessuno ma per strada i passanti sì.. 'Chi se ne importa' pensai: zippai la bottega, tirando fuori il cazzo che per la trasgressione era mezzo duro. Me lo prese in mano e io presi in mano il suo cominciando a segarlo. "Queste cose mi mandano fuori di testa, sai? Dite così, qui?" "A me anche mandi fuori di testa, sei troppo pazzo!"
    
    Scoppiammo a ridere quando una signora da fuori cominciò a fissarci, non ci eravamo accorti di essere fermi al semaforo!
    
    "Ahahaha oh cazzo! Quella è la signora che prende sempre il pane sotto casa nostra... Se mi ha riconosciuto? Sei un pirla!" gli dissi tirandomi dentro il cazzo.
    
    Scendemmo poche fermate dopo, abitavo a 20 minuti dal centro. Un giro in centro, in piazza Castello, poi da via La Grange arrivammo al museo egizio. Fatti i ...
    ... biglietti, cominciammo il tour. "La visita guidata è cominciata da pochi minuti, se correte riuscite ad aggregarvi" ci invitò la receptioner, così ne approfittammo correndo per il corridoio. "Eccoli!"
    
    Ci aggiungemmo alla coda, stando al fondo così poteva avere il tempo di guardarsi tutto con calma. Io lo conoscevo a memoria, il mio museo preferito.
    
    "Per ultimo, ecco la nostra nuova stanza, dedicata alle statue di sfingi e faraoni" spiegò la guida. La nuova stanza era bellissima: completamente nera, pareti lucide quasi a specchio, riflettori puntati sulle strutture. "Bellissimo" si lasciò scappare Frederick mentre era incantato dalla visione. "Facciamoci una foto!" gli dissi. Presi il telefono, aspettai che il gruppo svoltasse l'angolo per fare una foto solo io e lui con sfondo delle statue. "Vado eh" e quando scattai la foto, tac, la sua mano si infilò nel mio pantalone. "Niente" gli dissi ridendo "Sei proprio maniaco eh" "Disse quello che la prima sera mi leccò i piedi mentre dormivo" mi sussurrò ad un palmo dal viso. Io arrossii all'istante. "Touché"
    
    Con la mano nel pantalone mi spinse avanti, guidandomi verso la prossima sala. "C'è il gruppo lì!" gli dissi preoccupato "E qui c'è la guardia della sala.. dove sono?" guardandosi attorno incuriosito "Cosa?" "Una di quelle stanze con il computer touch per il riassunto.. Al piano di sopra c'era! Ah, eccolo!" Mi diresse verso l'angolo della stanza nera con unica luce questo computer su una piccola colonna. "Ti prego apri il ...