1. Renée


    Data: 04/10/2018, Categorie: Etero Autore: mudcrawler6

    ... sia.
    
    Continuiamo il nostro discorso quasi puntillistico mentre arrotolo la cartina, questa situazione mi sta calmando e ho già dimenticato l’incontro con gli sbirri maledetti.
    
    In strada passa una macchina ogni tanto, il maledetto semaforo è spento e lampeggia, sul marciapiede passa un uomo con un cane al guinzaglio, un bellissimo setter. Sembra una scena di un film in bianco e nero, per un attimo penso ad una versione milanese di ‘Manhattan’ di Woody Allen. Mi immagino che Renée arrivi da una storia con un uomo un po’ troppo più grande di lei e senta il peso delle settimane che svaniscono alle sue spalle, poi torno alla realtà.
    
    Mentre fumiamo ho l’impressione che Renée si stia scrollando di dosso un peso, dopo cinque minuti ho la netta sensazione che il suo sguardo sia cambiato, sembra aver superato la stanchezza e si sia accorto del mondo attorno.
    
    -Giornata pesante?- chiedo.
    
    “Non ne hai idea. Infinita.”
    
    -Ho presente. Abiti vicino?
    
    Mi indica col dito il palazzo dall’altra parte della strada.
    
    -Beh comodo.
    
    “Fin troppo, se continuo così mi ritrovo alcolizzata.”
    
    -Non lo dimostri.
    
    “Ma lo so. È la mia vita.”
    
    -Sarebbe un tale peccato.
    
    In mezzo a questa conversazione ci troviamo uniti nel disagio quando un gruppo di tamarri occupa il tavolo di fianco, iniziando a urlare e fare casino, incuranti della gente attorno. Resistiamo un po’, proviamo a parlare ancora ma l’atmosfera da film in bianco e nero di qualche minuto fa è svanita ed ha lasciato ...
    ... il posto a una scena di livello da cinepanettone, con il gruppo di stronzi che parla delle ‘amiche troie’. Mi chiedo per l’ennesima volta perché se un uomo va con tante donne è un eroe mentre se una donna va con tanti uomini è una troia. Tecnicamente le troie non dovrebbero farsi pagare? Se sono troie le loro amiche allora siamo tutti troie in fondo. Per un momento penso di intavolare questo discorso, poi guardo Renée e ho l’impressione che stia pensando la stessa identica cosa, ha uno sguardo disgustato rivolto verso il branco di deficienti dietro di noi che sembrano esprimersi solo per “oh minchia”, “bella zio” e “che troia”.
    
    “Non ne posso più, vuoi salire da me a bere qualcos’altro?”
    
    Un sentimento che condividiamo.
    
    Quando iniziamo a baciarci sul suo divano ne abbiamo bisogno tutti e due. La vita in questa città è disumanizzante, trovare contatto, sfogo e rifugio in un perfetto sconosciuto a volte aiuta a renderla più sopportabile; altre volte la peggiora e basta.
    
    Renée mi mette una mano sulla patta e massaggia, ho effettivamente un gonfiore che potrebbe farmi passare, io piazzo una mano sulla sua tetta sinistra e la tormento un po’ attraverso la maglietta dei Ramones, mi accorgo solo adesso che non ha il reggiseno.
    
    Ci spogliamo un pezzo alla volta fino a ritrovarci nudi uno di fronte all’altra.
    
    “Ti devo chiedere una cosa un po’ strana.”
    
    -Sono qui apposta.
    
    “È un po’ imbarazzante ma… ecco, non mi va molto di essere presa ‘normalmente’, ho paura che mi ...