1. Venice


    Data: 04/10/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Jeune fille, Fonte: RaccontiMilu

    ... aprire i pantaloni e tirare fuori dei boxer il cazzo già abbastanza turgido che non vedevo l�ora di mettere in bocca.Il solo contatto con le mie labbra fece sobbalzare quel grosso pezzo di carne, che sentii indurirsi dentro la mia bocca dopo pochissimo che passavo la lingua sulla cappella finché gli accarezzavo le palle con le mani. Volevo mostrargli di cosa fossi capace, volevo farlo impazzire, vedere quanto resisteva, sentirlo mugolare...iniziai e roteare la lingua, a stringere le labbra attorno alla cappella, a fare su e giù con la lingua in tutta la lunghezza di quel pene straniero e poi a farmelo entrare in gola più che potevo, pompandolo forte e con ritmo... L�americano apprezzava, diceva di continuare gli piaceva, potevo vederlo! Era diventato grossissimo, le vene pulsanti in superficie..ma non volevo dargli soddisfazione ancora. Mi alzai all�improvviso, rimase deluso, poi capì che lo stavo guardando con sfida, che lo volevo. Mi sbatté addosso al muro, baciandomi e con le mani a esplorare dentro di me finalmente. Le sue dita spostarono appena le mutandine ed entrarono velocemente nella mia micia già bagnatissima..premeva in me con forza, mi sentivo quasi alzare dal suolo..ma io non vedevo l�ora di farmi penetrare dal suo cazzo! Glielo sussurrai all�orecchio e iniziò a strusciare il suo glande sulle mie labbra e poi, premendo sempre di più e facendomi impazzire di voglia, entrò lentamente, quasi a farmi assaporare ogni suo centimetro e solo quando il mio pube venne ...
    ... ad incollarsi all�attaccatura del suo cazzo fui soddisfatta. Iniziò a penetrarmi lentamente, poi mi stantuffò sempre più velocemente cercando di entrare il più possibile. E io mi spingevo contro di lui, perché mi piace sentirlo dentro, mi piace sentire che gode, sentire che mi dice che ho la figa così stretta che non ha mai goduto così. Io non ce la faccio più, già sto per venire..sentirgli sussurrare quanto gli piace all�orecchio e il suo respiro affannoso ed eccitatissimo sul collo sono stati il colpo di grazia finale, sento i muscoli irrigidirsi, le gambe cedere...Inizio a dire che sto venendo, e viene anche lui, dentro di me, proprio come piace a me, e mi godo i potenti profondi colpi finali spremendo in me il suo seme finché anche la mia vagina si contrae più volte e spasmodicamente. Le gambe cedono, non essendosi rese conto della fatica provata fino ad allora, ma con le braccia muscolose il ragazzo mi tiene; mi riprendo velocemente e mi risistemo per poi rendermi improvvisamente conto che sono in centro a Venezia alle 2 e mezza del pomeriggio! Non ricordo che rumori possiamo aver fatto, non ricordo di aver controllato che passassero barche o di stare ad ascoltare se arrivavano dei passi, la foga mi aveva presa così all�improvviso che avevo dimenticato persino dov�ero! Ma non me ne preoccupo più di tanto, non avevo sentito applausi, quindi probabilmente nessuno aveva assistito! Il biondo intanto si era sistemato ed aveva recuperato la sua inutile cartina. Avendo ancora ...