Provincia peccaminosa
Data: 04/10/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: BlackInk
La provincia. Casa. Chiesa. Lavoro.Voi direte: nessuna trasgressione. Eppure� eppure tra (tacchi) alti e bassi, qualche coscia scoperta e qualche sguardo lascivo, anche qui in provincia la trasgressione si muove tra le case come un serpente lussurioso.Guardate, lei è Rosa, da 25 anni sposata con Adelfio ma da altrettanti innamorata segretamente di Toni. Lei però non ha mai trovato il coraggio di dichiararsi e quando lo incrocia per il paese abbassa lo sguardo e allunga il passo. Passa i suoi pomeriggi a trastullarsi pensando al bel Toni e a fantasticare sulle dimensioni del suo cazzo. Un cazzo che, se mai avesse avuto il coraggio di provare, avrebbe avuto l�amara sorpresa di scoprire piccolo e poco performante.Certo Adelfio non è mai stato uno stallone ma quando erano giovani la scopava tutte le sere e da fidanzati anche due volte di seguito. Nonostante non abbia mai cambiato posizione, lui sopra e lei sotto, è riuscito a metterla incinta ben tre volte: i due figli maschi copia sputata del padre, corpulenti, pelosi e poco più intelligenti della ferramenta che sistemano sugli scaffali; la figlia, maggiore dei tre, appena appena poco più appariscente di Rosa e con la stessa vergogna congenita, è fidanzata dalle scuole elementari con Luca, figlio del giornalaio. Si pensa che sia figlio suo, visto che l�Enrichetta è sempre stata tutto il contrario di Rosa. Una vita a gambe aperte, si potrebbe dire. Gli habitué dell�edicola non solo sono abbonati al ...
... giornale della Provincia ma anche ai servizietti dell�Enrichetta, che pure lei è rimasta incinta tre volte con risultati più casuali delle estrazioni del Lotto. Tre maschi, uno di pelo rosso come le volpi che girano nei pollai e furbo alla stessa maniera; un biondo slavato che sembra essere figlio dell�unico straniero vero passato mai per quelle lande desolate e rimasto due notti per riprendersi dal suo giro ciclistico della campagna italiana; il terzo basso e peloso con gli occhi del mare profondo, gli stessi occhi e lo stesso vello del materassaio.L�unico che non ci vede nulla di strano in questa varietà è l�Oreste, suo marito, che le comari meglio informate sostengono incapace di scaldare qualsiasi donna tra le lenzuola. Figuriamoci l�Enrichetta!Ma le migliori fonti per le comari di provincia solo le foreste. Quelle donne che, per le più svariate ragioni, si sono trasferite dalla città o cittadina a questo paese mezzo arroccato e ancorato alle vecchie abitudini. Donne che spesso hanno mariti che se ne vanno di mattina presto e rientrano a sera inoltrata, donne che non hanno figli o ne hanno di grandi, donne che sanno come gira la vita e come far girare le teste.Donne come quella Cristina, un seno più prosperoso della terra della Buonaria e dei vestiti più leggeri della pasta sfoglia che fa la Maria Pasticcera. è arrivata in paese da quasi un anno nella vecchia casa del signor Bruno. Si dice che l�abbiano comprata per un�inezia dalla figlia che non vuole ...