Fulvia, la mia vicina trascurata
Data: 04/10/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Cuckold
Lesbo
Autore: cd1948, Fonte: RaccontiMilu
FulviaMi chiamo Marco e sono un pensionato ultrasessantenne ma ancora piuttosto vigoroso e robusto. Sono vedovo da alcuni anni ed i miei figli abitano in una città lontana. Abito in una città di mare in un bel appartamento che avevamo acquistato con la mia defunta moglie.Tempo fa, l'appartamento vicino al mio venne acquistato da una coppia, lui, Giovanni, circa 35 anni, tipo intellettuale in carriera, occhiali, sempre con il vestito da yuppie, insomma, uno che pensa alla carriera come prima cosa e poi a tutto il resto, sicuramente non uno sportivo. Lei, Fulvia, una ragazza carina, circa 25 anni, non molto alta, bionda, occhi verdi, una terza scarsa di seno, bei fianchi e gambe ben tornite.Quando iniziarono a fare dei lavori di ristrutturazione, li iniziai a vedere e mi presentai. Facemmo amicizia, più con lei che con il marito. Davo loro consigli sui lavori e li aiutavo a controllare gli operai.Ogni tanto li invitavo a prendere il caffè da me oppure a stare da me mentre attendevano che gli operai facessero qualche lavoro.Pian piano iniziai a capire come stavano le cose : lui era figlio di un manager di un'azienda e si sentiva in obbligo di fare carriera in azienda, per cui lavorava anche fino a tarda sera. Si erano conosciuti in una crociera e si erano sposati. Lei studiava, anche se era alquanto fuori corso e per il resto, faceva la casalinga.Io, allora, iniziai a farle una corte discreta, che lei sembrò accettare volentieri, facendo anche la civettuola con me.Quando ...
... la casa fu pronta, un venerdì sera mi invitarono a cena da loro. Quando mi presentai, verso le otto di sera, trovai che lei si era vestita in modo alquanto sexy, con un abitino leggero, piuttosto corto, con due spalline, una bella scollatura che mostrava il suo seno sodo, sostenuto da un reggiseno a balconcino in pizzo bianco che s'intravvedeva nei suoi movimenti e non nascondeva certo i suoi capezzoli e, con la leggerezza del vestito, s'intravvedeva anche un tanga che le metteva in risalto le chiappe rotonde e sode. Ai piedi dei sandaletti con un leggero tacco.Il marito non era ancora arrivato, preso com'era dal suo lavoro. Visto che eravamo soli, mi fece accomodare in una poltrona e mi servì un aperitivo. Nel farlo, s'inclinò in modo tale da farmi vedere il suo bel seno. Io, nel prendere il bicchiere, le presi anche la mano e la tenni per qualche secondo fra le mie. Lei non si ritrasse, anzi, e mi sorrise. Poi si sedette in fronte a me sul divano e, nell'incrociare le gambe, mi mostrò porzioni generose delle sue cosce e le mutandine bianca di pizzo che non nascondeva il folto pelo biondo dell'inguine.A quella visione, a me iniziò a venire duro e dovetti fare qualche manovra affinché il bozzo non fosse troppo evidente. Mentre stavamo sorseggiando l'aperitivo, squillò il telefono e lei si alzò per andare a rispondere, mostrandomi nuovamente i suoi tesori.Io sentivo solo una parte della telefonata, ma mi sembrò alquanto seccata. Quando ritornò, mi disse che il marito stava per ...