Al professore piace il culo ma anche il cazzo
Data: 07/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo
... non essere visto e di non aver nessuno attorno, mi piaceva così.
Il film era iniziato da una mezzoretta, mi prese quasi un coccolone quando nel buio una mano si appoggiò sulla mia spalla, era lui, spostandosi gradualmente, senza dare nell’occhio, era arrivato a sedersi dietro di me: “Io vado, tu aspetta cinque minuti, ti aspetto nella piazza con la macchina”.
Accidenti, ma chi si credeva di essere questo, che voleva da me? Neppure lo conoscevo.
Ovviamente obbedii, attesi un po’ poi uscii, nessuno ci fece caso.
Nella piazza c’era una Mini vecchio tipo tutta contusa con i fari accesi e lui dentro, mi aprì la portiera: “Dai sali”.
Mi infilai nella vetturetta e lui: “Piacere, io sono L..”
“Piacere, Polly (ovviamente dissi il mio vero nome)”.
“Sai Polly, questo catorcio è della mia compagna. Lei è andata dai suoi genitori, in treno. Sta via qualche giorno. Ti va se andiamo da me?”.
Annuii. Dava per scontato che ci stavo, del resto, se ero lì, aveva ragione.
Però io: “Io vengo ma dopo mi porti a casa!” e lui: “Uno come te lo porto dove vuole”.
Fu un viaggio di pochi minuti. Ci fermammo davanti da un palazzo piuttosto signorile.
Nell’ascensore mi abbracciò, mi mise una mano sul culo, accarezzando i jeans attillati, poi mi spinse la lingua in bocca.
Mi appoggiò una mano sul culo fino a che non fummo nell’appartamento: “Mi piacciono le donne ma in questo momento della vita soprattutto i ragazzi come te, giovani, dolci, delicati e… troie. Lei adesso ...
... è l’unica vagina che scopo, altrimenti solo culi”. Mi sussurrò così nell’orecchio, un attimo prima di infilarci la lingua, mentre indicava una foto artistica della sua donna.
Aveva una bella casa, arredamento moderno, di gusto.
“Mettiti comodo, se hai bisogno del bagno è la in fondo”.
Perfetto. Mi spogliai completamente, mi lavai le parti basse, soffermandomi sul culo, insaponai un dito e ce lo misi dentro, per pulizia e per aprire un po’ la strada, poi mi venne un’idea. C’erano parecchi trucchi, utilizzai il mascara, l’eyeliner, un blu acceso sulle palpebre, un rossetto color ciliegia ed una matita contorno labbra.
Mi lisciai natiche poi le gambe con una crema di marca, mi riuscì perfettamente perché mi depilavo, lo avevo fatto di nascosto fin dallo spuntare dei primi peli, dappertutto, liscio come una statua di marmo (andai avanti per anni, adesso non più, chi mi vuole deve prendermi così, pelosetto).
Mi misi addosso un accappatoio corto, rosa, che trovai appeso lì, che mi arrivava appena sotto il culo ed un paio di ciabattine anch’esse rosa da camera.
Troia mi voleva e troia mi avrebbe avuta.
Una cosa veramente divertente.
Mi diressi verso di lui ancheggiando, era seduto sopra il grande divano bianco, nudo.
Sculettai un po’ avanti e indietro.
Disse che ci avevo messo un casino poi mi guardò e sorrise, io lasciai cadere la vestaglia, ammiccando. Una troietta perfetta.
“Che puttanella che sei!” esclamò “ci avevo visto giusto”.
Si alzò, mi ...