Come parlarne? - Capitolo VI
Data: 08/10/2018,
Categorie:
Feticismo
Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti
... d’amore. Però fai questa paura più grande di quello che dovrebbe essere. Se non avessi costantemente paura, a quest’ora staresti volando come sto volando io. Voglio farti una domanda semplice. La tua voglia di vedermi felice, dipende dalla paura che hai di perdermi, o è innata?” Riflettei nuovamente, ed iniziai a capire dove volesse arrivare. “Io voglio solo che tu sia felice. Con me o senza di me.”risposi. “Solo che se tu fossi felice senza di me, ci starei male da morire.” “Ci staresti male perché sentiresti che il tuo amore non è corrisposto. Ma la cosa importante ora è sapere che la tua voglia di vedermi felice è innata… Non è così?” “Sì” “Questo perché mi ami davvero. Solo una persona davvero innamorata è disposta a vedere la persona amata felice con un altro piuttosto che infelice con lei. E tutto il resto delle tue preoccupazioni, non sono altro che preoccupazioni ingiustificate. Io ti amo. Se tu fossi solo un pochino egoista, ti importerebbe solo di questo. Vorresti solo essere amato. Mi useresti e basta. Invece sei sempre preoccupato di amarmi e farmi sentire amata, di donarti, eppure neanche questo ti basta. Vorresti amarmi più di quanto già fai e non ti dai pace per questo. Pensi che non sia mai abbastanza. Ma non pensi che anche io vorrei vederti felice allo stesso modo?” “Ho la costante paura di perderti, e non so come fare per superarla. È un tormento. Perché so che non dipende solo da me. Tu potresti svegliarti una mattina e dire basta. Per questo cerco di ...
... darti il più possibile. Perché tu possa pensare che stai abbastanza bene con me, da non prendere quella decisione.” Debora mi guardò con i suoi profondi occhi scuri. Erano lucidi. Tra noi c’era qualcosa di molto radicato, ma lo aveva afferrato solo lei. D’altronde la mia idea di amore era quella di una famiglia dove, tutto sommato, le persone andassero d’accordo. Insomma dove ci fosse, a grandi linee, pace. Ma non necessariamente amore. Mi sarebbe bastato anche solo il volersi bene. Invece lei non si sarebbe accontentata di qualcosa di pallido e blando. Aveva avuto proprio in casa sua la dimostrazione di cosa fosse il vero amore. Non semplicemente un sentimento, ma qualcosa che aveva un vero e proprio corpo, una manifestazione con atti concreti che richiedevano anche sacrificio. I suoi si erano sposati per amore ed erano innamorati ancora. Era così evidente da essere innegabile anche a me. Debora era stata immersa fin da bambina in questo tipo di relazioni famigliari e aveva una tale quantità di nozioni a riguardo, da poterci scrivere un libro. E cercava quanto più possibile di mostrarmi lo stesso tipo di amore che c’era tra i suoi genitori. Con azioni, non solo a parole. E soprattutto, cercando di capirmi. Il suo sguardo era sempre penetrante, come se volesse leggere i miei pensieri più reconditi. Oltre a questo, mi sentivo sempre soggiogato dalla sua bellezza. Nonostante la conoscessi da anni, mi sentivo di derubarla quando la guardavo al solo scopo di gustare la perfezione dei ...