1. Come parlarne? - Capitolo VI


    Data: 08/10/2018, Categorie: Feticismo Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti

    ... suoi lineamenti, la deliziosa linea delle sue labbra, la sintonia con cui il suo naso si inseriva nella complessità del suo viso e soprattutto quegli occhi. Quella luce che emanavano, quella vita che avevano, quell’amore che trasmettevano. Non potevo che sentirmi indegno di lei. Ed anche quando mi sentivo così, come se non fosse già abbastanza, riusciva a mostrarmi una nuova fetta del suo amore per me. “Cosa pensi che sia la felicità?” domandò. Lì per lì, la domanda mi parse fuori luogo. Risposi quasi immediatamente, senza neanche pensarci troppo: “Per me la felicità è quella sensazione che provi in certi momenti, quando stai così bene, che dimentichi per un po’ i problemi e sei concentrato su ciò che hai in quel momento… Un po’ come quando sono con te. Mi fai dimenticare i problemi… Forse in realtà sei tu la felicità.” Rise. “Ma perché ridi?” domandai. “Non può essere una persona la felicità?” Continuò a ridere. “Quando voglio fare un discorso serio riesci a farmi ridere, e alla fine il mio discorso finisce dritto dritto nella cloaca maxima.” “Ma…” “Sai cos’è la felicità per me?” domandò, rientrando in sé. “La felicità è una proiezione. La proiezione del passato e del presente, nel futuro.” La guardai impassibile per qualche istante, tornando a riflettere. Quindi annuii, con convinzione: “Non ho capito una mazza!” Sorrise: “Io sono felice. E credimi, intendo davvero. Sai perché?” “Mi piacerebbe pensare che è perché sei qui con me… Ma dai tuoi discorsi credo che non sia ...
    ... questo il motivo, no?” “E invece ti sbagli, perché il motivo è proprio questo…” “Ma allora anche per te la felicità sono io” esclamai interrompendola. “Anche per te la felicità è una persona.” “Non è proprio così, cioè, lo è, ma non è solo questo. Questo è solo uno dei motivi. Uno dei motivi del presente. Tu sei qui con me adesso, no? Però anche quando non sei con me fisicamente, perché sei altrove, o a casa, o al lavoro, tu sei con me. So che mi ami e so che vuoi stare con me. Quindi so che sei con me. Capisci? Io proietto su me stessa nel presente la tua volontà di stare con me. E questo crea un dato nella formula che ti ho detto.” “La formula? Quale formula? Mi sfugge qualcosa mi sa...”. La mia confusione era evidente. “Te la pongo in un modo diverso.” La vidi pensare. “Io e te stiamo insieme, e questo mi fa stare bene. Ok?” “Ok, ci sono.” “Questo è il presente, giusto?” “Sì” “Da quanto ci conosciamo?” “Quasi undici anni, se non sbaglio” “Perciò posso dire di conoscerti bene. Cioè, abbiamo costruito un rapporto stabile, anche quando non stavamo insieme, un rapporto onesto, sincero, giusto?” “Certo” “Questo nel passato.” Sì.” Riflettei: “Credo di arrivare a capire quello che dici.” “Cosa dico, quindi?” “Tu dici che guardando ciò che è successo nel passato e guardando ciò che succede nel presente, hai delle basi per sapere come sarà il futuro. Perciò se sai che il passato ti ha portato ad essere felice nel presente, sai che sarai felice anche nel futuro. E questo pensiero ...
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