1. Il collare - Cap.8


    Data: 09/10/2018, Categorie: Zoofilia Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti

    Mi tirai su sedere ancora frastortanta, sentivo come se il cervello mi fosse evaporato via. Nerone sonnecchiava in un angolo. Scossi la testa, ancora un po' incredula di quello che era appena successo... Allora era tutto vero? C'era ancora spazio per credere che mia figlia non facesse continuamente cose del genere? Che non l'avesse a tutti gli effetti addestrato quel cane? No, non c'era ... e la cosa mi provocava una certa, sciocca lo so, euforia, come sempre accade quando mi capita di aver ragione. Raccolsi le mutande da terra, poi mi diressi nel bagno. Feci una doccia veloce, un'altra. Ne avevo fatta una un solo paio di ore prima, in palestra, ma sentivo di averne disperatamente bisogno. Avevo fame, non avevo pranzato quel giorno. Ancora con l'accappatoio indosso mi diressi verso la cucina e improvvisai un panino col prosciutto, il pinnacolo della mia abilità culinaria. Accesi la tivù e sprofondai nel divano. Non c'era niente di interessante da vedere, finii il panino, buono. Avevo ancora quasi tre ore prima che Gianmarco tornasse, che fare? Una pubblicità di una crema snellente, una modella in negligè, i capelli scuri tagliati come mia moglie, che si spalmava voluttuosamente sul sedere un magico unguento gelatinoso, improvvisamente riaccese la fiamma. Non s'era mai spenta completamente in realtà, d'altronde è inutile negare che fosse così che passavo i pomeriggi di solito da quando ero in quel corpo: masturbandomi. Mi trattenni, irrequieta, ancora a fare zapping per ...
    ... qualche minuto, ma sentivo il calore crescere sotto l'accappatio, la pelle nuda, farsi calda, umida. Che gran cosa non dover avere a che fare con il periodo refrattario... Scostai i lembi dell'accappatio e feci scivolare la mano per l'ennesima volta tra le cosce, la strada la conosceva a memoria oramai. Nerone comparve proprio in quel momento sulla porta. Si avvicinò e prima che potessi formulare il desiderio, s'avvicinò a leccarmi le dita sporche di prosciutto. Gliele lasciai per qualche istante, poi presi a strofinarmele dove volevo la sua lingua, aprendo meglio le gambe per favorirlo. Un piccolo orgasmo mi spezzo subitò il fiato, lasciandomi a bocca aperta. Risi, di una risata argentina, leggera, che ancora non sentivo mia, ansimando. Potevo davvero biasimarla Michela? Afferrai Nerone per il collare e lo allontanai, volevo mantenere il controllo stavolta. Il cane sembrò capire, si ritrasse mettendosi seduto ad un metro da me, come in attesa. "Sei furbo tu, eh? Ti sei trovato un bel lavoretto... altro che pet therapy!" Gli dissi divertita. Nerone si limitava a fissarmi, la testa inclinata da un lato. In fondo era solo un cane, pensai, inutile cercare di ragionarci. Spensi la TV. C'era ancora qualcosa che mi mancava quel pomeriggio però: avevo bisogno di sentirmi penetrare. Mi diressi nuovamente in camera da letto, il dildo era ancora lì, in bella mostra sul copriletto. Tolsi l'accappatoio, dando un'occhiata di sfuggita allo specchio a piantana, gemello di quello che avevo rotto ...
«1234»