026 - Quanto è porca la mia mamma 2
Data: 10/10/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Cuckold
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... sorpreso e perché no, estasiato, dal cazzo di mio padre. Guardai il mio avambraccio e vidi che il grosso cilindro di carne dura che apparteneva al mio genitore era di dimensioni più grandi. Io ero magro è vero, ma la sberla di cazzo che aveva lui era una mazza da spavento.Mio padre mi vide che lo ammiravo e con fare naturale mi fece cenno di toccarlo. Io lo presi in mano, beh, in mano era difficile tenerlo tutto in una sola mano, mi chinai e accucciai davanti al �Dio del pene� e lo impugnai, notai che per far si che le mie dita potessero circumnavigarlo in toto avrei avuto bisogno di una mano che fosse lunga una trentina di centimetri. Sovrapposi alla mano che avevo posizionato contro il pube l�altra mano e arrivai a coprire la metà della lunghezza. Riportai ancora la mano sottostante e mi rimase fuori una parte del fusto e l�intera cappella.La misura esatta non la so ma credo che fosse attorno ai ventisette ventotto centimetri.Lasciai il pene di mio padre e mi avvicinai deciso alla bocca di mia madre che spompinava a turno i mie fratelli. Mio padre si segava dietro di loro, fin quando le mie due sorelline si decisero a dedicarsi a lui e al �bambino� che teneva in mano. Se lo contendevano in due un po� in bocca a una e un po� all�altra, fin quando mio padre prese Susy e la fece girare a pecorina, poi gli sputò fra le natiche e la inumidì. Le allargò per bene le chiappe e la penetrò in figa���..�Oooohhhhhh, aaahhhhhh, aaaggggggg���. � articolava Susanna�Troiaaaaaaaa, ti ...
... piace farti fottere da paparino eh???��Siiiiiiii, sei il megliioooooo, fottimiiiiiiii, wowwwwwww���.�Sara era dietro a mio padre e gli leccava il buco del culo passandogli con un braccio fra le cosce e con la mano palpandogli i pesanti coglioni.Mia madre ora aveva fatto sedere sulla poltrona Saverio e sopra di lui, impalato vi era Stefano, sopra a Stefano con le cosce spalancate, la mamma, che si faceva inculare dal suo giovanissimo figliolo. In piedi di fronte e lei Simone che le porgeva il cazzo da succhiare. Ci trovammo io e Silvano, mi prese la voglia di succhiare quel cazzetto strano e storto e mi inginocchiai di fronte a lui e gli liberai il glande dalla pelle che lo ricopriva, lo scoprii e iniziai a leccargli la stretta feritoia del meato. Lui mugolava e gemeva tutto goduto, gli presi in mano i coglioncini e li strinsi delicatamente, sentii il suo pene farsi più teso e duro nella mia bocca e dopo pochi attimi mi riempi la bocca di sborra. Non erano schizzi violenti ma, il suo nettare usciva denso e colava giù abbondante sopra la mia lingua depositandosi e rimanendomi in bocca. Lo assaporai lentamente, come si fa con un buon vino, me ne riempii la bocca sciacquandomi il palato e l�intero cavo orale, poi lo lasciai scendere a poco a poco. Ebbi la esatta percezione di quando assumevo lo sciroppo per la tosse, dolciastro, appiccicoso, denso quasi come il miele, sentii dentro di me che mi stava pulendo l�apparato digestivo. Non feci in tempo a godere appieno di questa sborrata ...