La giapponesina iii - Racconti Erotici

La giapponesina iii

... chiesto la signora quando potevo venire da voi per darvi un consiglio, se vi va bene verrei nell’intervallo del pranzo visto che oggi tanto pensavo di non tornare a casa e di mangiare un panino qui ”

Mentre lo dicevo, poggiai il pomellino più piccolo sul bancone ancora lucido di umori accanto alle viti che il poveretto aveva messo lì per pagare.

Akemi (adesso sapevo il suo nome) si stava agitando: dopo il pomello più grosso sentivo che contraeva le pareti e tra il dolore e la situazione assurda stava di nuovo andando verso l’orgasmo mentre quel coglione mi rispondeva:

“venga venga pure, anzi appena chiude venga che le offriamo una pastasciutta”

Bravo il cornuto ora si che mi sarei divertito e mentre la mia cappella spingeva nel fondo della vagina di sua moglie risposi:

“beh grazie mille davvero allora ci vediamo dopo, e queste viti le prenda pure mi sembra il minimo che non gliele faccia pagare”

(tanto sta pagando quella zoccola di tua moglie pensai)

Appena fu uscito iniziai a pistonare come un martello pneumatico mentre lei spingeva sulla parete del bancone con le mani per non batterci la testa.

“non l’hai mai preso nel culo?”

“oooohhh si…ooohh ma…..”

“ma cosa?”

“lui…ooohh è molto piccolo….oooohhh…..io….posso venire?”

“aspetta prima dimmi: prendi la pillola?”

“si…..oooohh io….vengoooooooo”

Ero riuscito a togliermi i pantaloni al volo per fortuna perché io la inondai di brutto, ma lei mi spruzzò addosso come un idrante stringendomi l’uccello come una morsa donandomi sensazioni incredibili.

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