1. Azzurro, notte d'estate


    Data: 12/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: key-d, Fonte: RaccontiMilu

    ... che si spingeva finchè poteva, in fondo in fondo, e le sue mani mi impedivano di scappare, di togliermi e mi spingevano forte verso di lui. Non mi baciava, forse i capelli ma io non me ne accorgevo neanche, avevo il viso poggiato sul suo petto e tutto era concentrato lì, su quell’asta che sbatteva dentro di me. Avevo perso la nozione del tempo, perché ebbi un lampo di lucidità quando mi vidi Crì con 3 tazze di caffè. Quindi nel frattempo doveva aver trovato la cucina, la caffettiera, il caffè e adesso mi chiedeva “con cosa lo correggiamo”. Ma figurati se ero in grado di risponderle. Tornò con una bottiglia di grappa di mio papà, che io non sapevo neanche dove fosse stata messa, e sentii quell’odore forte e acre. Me la vidi davanti, bella, nuda, davanti agli occhi proprio i riccioli che coprivano la sua fessura. Poi sparì e torno con i cubetti del ghiaccio e uno me lo sentii correre lungo tutta la schiena e poi infilarsi tra le chiappe. Saltai su ridendo e ripresi coscienza di dov’ero e cosa stava succedendo (e che lui era senza preservativo, anche questo). Altri cubetti finirono nelle tazze, con il caffè nero e la grappa, credo in parti uguali. Finalmente toccò a Crì stendersi sul letto e anche Sandro, come me, sembrava riemergere adesso da una nuvola di nebbia. Ma l’effetto combinato di grappa e caffè ci spinse di nuovo in quella nuvola di confusione e ci restituì energia. Mi accoccolai tra le gambe di Crì, per baciarle le labbra della fessura, pensando di ricambiarle il ...
    ... favore. Ma mentre lo facevo non mi resi conto che il mio piccolo sedere era rivolto in alto e Sandro mi prese ancora, da dietro. Faceva correre la sua asta lungo tutta la mia vagina, da cima a fondo e poi di nuovo in cima e a fondo, e con lo stesso ritmo la mia lingua passava tra le gambe di Cristina, che con i gomiti sul letto stava sollevata per vedere bene la scena e sorrideva. Era contenta della riuscita del suo piano anche se finora il suo ragazzo si era sfogato solo su di me. Crì giocava ancora con i cubetti, se li passava sui capezzoli, poi sulla pancia e in mezzo alle gambe, dove io la leccavo. Se li metteva proprio dentro e rideva dei brividi che le procurava il freddo tra le labbra calde della vagina. Finalmente Sandro mi lasciò, mi mise da parte e si stese su Cristina, affondando con forza dentro di lei: le sollevava le lunghe gambe sottili e inarcato indietro spingeva con tutta la forza dentro di lei, che gemeva e ansimava, con gli occhi stretti e il viso un po’ stravolto dallo sforzo, forse dal dolore. Io ero incastrata tra loro due e il muro, dov’era accostato il letto, mi facevo piccola piccola, ma stavo bene, ero completamente rilassata, nonostante il materasso che saltava su e giù facendomi dondolare. Dopo un bel po’, forse stanco, Sandro si stese sopra la sua Cristina, senza uscire da lei, la baciò e girando la testa trovò anche la mia bocca. Scopava lei e baciava me. Anche una mano si avventurò di nuovo su di me, sul mio sedere e con il dito medio mi carezzava ...