1. Azzurro, notte d'estate


    Data: 12/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: key-d, Fonte: RaccontiMilu

    ... da dietro la fessura, mentre piano continuava ad affondare tra le gambe di Cristina. D’un tratto saltò su, si mise in ginocchio sopra di noi e continuava a menarselo da solo, sopra ai nostri visi. Poi me lo ficcò in bocca, tutto sporco degli umori di tutte e due, sudato com’era, e venne nella mia bocca, riempiendomela. Non sapevo che fare e deglutii, poi mi baciarono sia lei sia lui e mi fecero bere ancora dalla bottiglia. Anche lei poi volle prenderlo in bocca, ma ormai si era afflosciato. Continuammo a baciarci e a toccarci, lui ci stuzzicava il seno e tra le gambe, con le sue dita lunghe. Si alzò e andò a lavarselo e quando fu di ritorno era di nuovo arzillo, di nuovo Crì glielo prese in bocca, di nuovo ci stendemmo tutte e due sul letto e lui, tenendosi sulle braccia, faceva finta di fare le flessioni. Lo appoggiava sulla vagina ora più accogliente di Crì e contava “uno, due, tre” fino a dieci, poi si sollevava sulle braccia forti, si metteva sopra a me e “uno, due, tre” altri dieci colpi dentro di me. Ogni volta faceva quasi per uscire e poi ripiombava dentro, fino in fondo in fondo, per dieci volte. Fece così un paio di giri e poi Crì ordinò “giriamoci, cambiamo esercizio”. Tutte e due a quattro zampe sulle lenzuola umide di sudore e lui continuava con il gioco dei dieci colpi a testa. “Vince chi mi fa venire”, diceva ridendo e contando. Alla fine ci fece girare e adesso ce lo metteva in bocca, sempre dieci succhiotti per una e dieci per l’altra e ad ogni giro lo ...
    ... sentivo più grosso e pulsante. “Questa volta tocca a me, però” protestava Cristina. Sandro si scherniva “non decido io, dovete vedervela con lui”. Lei si dava davvero da fare, gli carezzava i testicoli e se lo spingeva fin dove riusciva dentro la bocca. Io invece lasciavo che fosse lui a muoverlo nella mia bocca, mentre mi spingeva con la mani sulla nuca. Muovevo solo la lingua attorno all’asta che mi sembrava volesse entrare fino in gola, con quella punta calda e fremente. Dopo l’ennesimo “uno, due, tre” lo sentii rallentare e di nuovo mi riempì la bocca del suo liquido caldo. Quando se ne accorse Crì se lo tirò a sé e cercò di leccarsi gli ultimi schizzi, ma anche questa volta venne nella mia bocca e di nuovo non sapevo cosa fare. “Non deglutire” mi sussurrò Crì, con il suo coso ancora in bocca e lasciato il pene di Sandro mi ficcò tutta la lingua in bocca, come per dividerci quel succo salaticcio, misto a saliva, che a me faceva schifo. Ora eravamo tutti stanchi, Sandro era contro il muro, girato verso di noi; io in mezzo e Cristina sull’altro lato del letto, io e lei abbracciate, tutti e tre stretti nel mio letto. E così ci svegliammo la mattina dopo, noi due ancora abbracciate e Sandro dietro di me. Quando mi svegliai loro due dormivano alla grande e non volevo svegliarli, così rimasi lì ferma, abbracciata a Cristina e dietro di me sentivo il respiro di lui tra i miei capelli e più sotto sentivo il suo pene che, forse sognando della sera passata, si poggiava contro il mio ...