Storia d'altri tempi
Data: 13/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
Questa è una storia ricostruita sulla base di alcune testimonianze certe (per esempio quelle di colui che nel racconto è un bambino chiamato Reno ed oggi è un quasi sessantenne), di altre testimonianze probabili ma non sicure (in paese molti ricordando taluni episodi, ma non tutte le versioni sentite concordano tra loro) e di alcuni articoli ritagliati da giornali dell'epoca. Il tutto è stato cucito dalla fantasia di chi scrive, indispensabile per assemblare tra loro pezzi non perfettamente collimanti e per inventare di sana pianta un finale immaginario per non concludere la storia in maniera triste, come è successo nella realtà.
La storia oggi sarebbe anacronistica, perciò è indispensabile precisare che essa va ambientata al tempo in cui l'onore di una donna si valutava dall'imene (da conservare integro fino al matrimonio) e quello dell'uomo dalla sua virile mascolinità. Si parla quindi di alcuni decenni fa, di quando i valori appena detti spesso venivano intaccati, poiché anche allora, come in ogni altro tempo, esistevano sia rapporti prematrimoniali ed extraconiugali e sia quelli tra persone dello stesso sesso.
Però, finché era possibile, ipocritamente si tendeva a coprire queste realtà, magari coprendoli con cose peggiori, come i matrimoni riparatori, gli aborti clandestini, il ripudio da parte delle famiglie, eccetera,
Tanto premesso auguro buona lettura del racconto che va a cominciare.
Beppe e Miriam erano arrivati in paese alcuni anni prima, nessuno ...
... sapeva con precisione da dove, si diceva da altrove, come se “Altrove” fosse una località.
Nei paesi piccoli la gente è curiosa e subito aveva osservato i due forestieri che avevano anche un bambino di circa tre anni.
C'era troppa differenza di età tra i due per poter essere una coppia sposata, ce n'era troppo poca per poter essere padre e figlia. Correvano voci discordanti sul possibile legame tra i due: di certo convivevano sotto lo stesso tetto, nessuno però sapeva se dormissero anche nello stesso letto.
C'era chi diceva che Beppe fosse il padre del bambino, chi il nonno. Chi addirittura che fosse entrambe le cose ipotizzando Reno, il bambino, come il frutto di un rapporto incestuoso tra Beppe e sua figlia Miriam.
Nessuno ipotizzava che non fosse né l'uno, né l'altro, nonostante il bambino lo chiamasse solo per nome: Beppe e basta.
Beppe era soprannominato l'artista perché dipingeva bellissimi quadri che la gente del paese ammirava ma non comprava. Glieli comprava invece un certo Terenzio, commerciante di opere d'arte nel più importante centro del circondario. Glieli pagava un tot (molto poco) a tela, a seconda delle dimensioni (piccoli, medi o grandi), rivendendoli come opere d'arte contemporanea, lucrandoci molto.
Beppe lo sapeva, ma accettava.
La gente del posto ignorava che Beppe era omosessuale. Lo era sempre stato.
Al suo paese aveva dato così tanto scandalo da essere stato allontanato persino dai suoi genitori, persone anziane e incapaci di ...