1. Il tuttopelle. (quando a69 sa regalare l'inaspettato)


    Data: 26/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Arturo72, Fonte: Annunci69

    ... Senza mancare di rispetto a nessuno, e a nessun ruolo, ma era uno di quei cuckold che riconosci a chilometri di distanza.
    
    Ci accomodiamo seduti ad uno dei tavoli: lui che faceva lo smaliziato ma con scarso successo era in realtà molto, fin troppo nervoso. Aveva gli occhi lucidi e le pupille ballerine, e non mi piaceva l’idea di aver a che fare con uno che con molta probabilità si era appena pippato un paio di strisce.. Non che ne temessi le reazioni fisiche, affatto: ho sempre saputo come usare le parole o, se necessario, le mani. Non ero però a mio agio: la Lei non c’era al momento, nonostante lui mi avesse detto che era al piano di sopra per cambiarsi. Gli occhi ballerini non mi piacevano e per di più mi aveva offerto un prosecco attingendo da una bottiglia avanzata dalla serata. Parlavamo del più e del meno, mi raccontava delle loro esperienze, mi parlava della bellissima moglie, gran femmina, insaziabile, ecc..
    
    Si rende conto pure lui che è passata mezz’ora e noi siamo sempre li a cazzeggiare con il prosecco svanito. Si alza, sale una rampa di scale li accanto e ne ridiscende dopo un attimo. Mi strizza l’occhio, con una complicità forse fin troppo eccessiva. Sapeva, il porco, l’effetto che mi avrebbe fatto la sua Signora: eccola, che scende le scale. Sento i tacchi.
    
    A distanza di anni la ricordo perfettamente: un abito elegantissimo, al ginocchio, color rosso. Mora, bellissima, giovanissima. Sono strabiliato, giuro. Una di quelle coppie di cui non riesci a ...
    ... mettere a fuoco il motivo del loro essere insieme. Mi rendo conto di essere giudicante, troppo, e del tutto fuori luogo coi miei mille pensieri. Mi alzo, le vado incontro, e lei fa altrettanto, avvicinandosi a me con un bellissimo sorriso stampato sulle labbra. Rossetto rosso. Ci salutiamo, una stretta di mano, un bacio. La invito a sedersi al tavolo e le verso da bere. Non beve, mi dice, e mi fa cenno con la mano di non versarle il vino.
    
    Le chiedo qualcosa, parliamo del più e del meno. Mi racconta di lei, abbiamo alcune cose in comune. In un attimo si crea quella sintonia che raramente si crea. Il marito, pur rimanendo al suo posto, si eclissa. Giuro che quella è stata una delle rare volte in cui io, ospite di una coppia, avrei voluto veramente rimanere da solo con la lei. Feeling a mille reciproco con lei, e feeling zero con lui, forse reciproco anche in questo caso. Ad un certo momento mi rendo conto che di li a poco avrebbe prevalso la gelosia di lui, estromesso dalla conversazione, dal gioco, dal tutto. Avrebbe prevalso nel senso che di li a poco mi aspettavo che lui mi avrebbe chiesto, e forse pure carinamente, di levarmi dal cazzo. Ero ingombrante, mi rendo conto col senno di poi. Non facevo volutamente niente che potesse includerlo nella chiacchiera. E lei, per giunta, anche meno di me. Stavamo ballando, io e lei, e lui era a bordo pista a guardarci.
    
    Lei mi guarda, ad un certo punto, mi sorride, mi prende la mano e mi ammicca con gli occhi di seguirla, indicando la ...