1. La mia prima esperienza con una trav


    Data: 14/10/2018, Categorie: Trans Autore: Ficanale, Fonte: Annunci69

    Vidi accasciata in un angolo una donna che piangeva, le lacrime che le solcavano il volto, erano tinte di nero, perché assieme ad esse, colava il rimmel e il trucco pesante che aveva attorno agli occhi, e che ne stravolgevano i lineamenti, tanto che era difficile stabilire l’età e l’avvenenza della ragazza.
    
    Sulle prime ebbi timore ad avvicinarmi, in fondo era uno straniero, in una terra lontana e che per certi versi avrebbe potuto rivelarsi anche ostile, ma poi il suo essere medico lo spinse ad approcciarsi, per chiedere se lei non avesse forse bisogno d’aiuto, man mano che si avvicinava a quella donna, il cuore gli batteva furioso nel petto dalla paura, magari sarebbe potuto essere aggredito dal suo compagno, oppure semplicemente essere non gradito, passare per un importuno. Inoltre più si avvicinava più avvertiva delle sensazioni strane, come di pericolo, una voce interna gli diceva di tenersi alla larga, ma si sa che spesso a noi esseri umani più una situazione sembra strana più ci incuriosiamo. La nostra mente è come scissa da un lato vorremmo dileguarci in fretta, per evitare di imbatterci in situazioni spiacevoli, dall’altro la curiosità, talvolta e il desiderio di conoscenza e di avventura, ci spingono ad approcciarci.
    
    Fu proprio quest’ultima pulsione, la curiosità e la sensazione che forse sarebbe potuto essere di qualche aiuto, che infine prevalsero, quando però fu abbastanza vicino i lineamenti del suo volto, benché sfigurato dalle lacrime e dal make-up, che ...
    ... si andava sciogliendo, oltre ai suoi tratti somatici, piuttosto strani per una donna, lo stavano spingendo a ritornare sui propri passi e ad allontanarsi in fretta. La donna lo guardò, continuando a singhiozzare, allora Andrea, per non sembrare sgarbato, pensò che a quel punto fosse troppo vicino per tirarsi indietro, fu così che si avvicinò e le chiese se andasse tutto bene e se avesse potuto rendersi utile in qualche modo, premettendo subito, per non agitarla che era un medico e voleva solo accertarsi che tutto andasse bene.
    
    Oltre all’impressione visiva, che lo confondeva sempre di più, fu il suo strano timbro vocale, che gli suonò assai strano pur, se parlavano in inglese e Andrea, non negava, di poter essere lui arrugginito nelle sfumature della lingua di Shakespeare, che per quanto conoscesse bene, era pur sempre una lingua straniera, che non praticava quotidianamente, e non era inverosimile che potesse comprendere male quello che gli veniva risposto.
    
    Capì che la donna gli chiedeva di aiutarla a rialzarsi e se potesse accompagnarla al bagno delle signore, gliene sarebbe stata grata, perché aveva le gambe che le tremavano e non sapeva se fosse stata in grado di sollevarsi da sola.
    
    Dopo un’attesa di circa venti minuti, che ad Andrea sembrò interminabile, quella strana donna uscita dal bagno, come rinfrancata, gli propose di uscire e di andare in un bar poco lontano, dove intendeva offrirgli un drink per ringraziarlo, per la sua gentilezza e premura. L’invito fu ...
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